Il second vin di Ornellaia mostra ogni anno maturità e finezza diverse e sente il millesimo in maniera peculiare. Giocato e costruito più sul merlot rispetto ad Ornellaia, ha una nota di frutto intenso e ricco di frutta di bosco, more di rovo, prugne, amarene tutto costellato di erbe aromatiche, macchia, caramello e un carattere vegetale fresco che lo sfina molto rispetto al passato. Il millesimo è di quelli buoni e lo si percepisce chiaramente al sorso dove mostra muscoli flessuosi e una capacità di coinvolgere il palato come poche altre volte.
Ecco come era andata la stagione .
Degustacene da Burde
Domaine Pieretti Muscat de Cap Corse Vdn
La dolcezza del Cap Corse in una vino dai sapori special, un Vin Doux Naturel che riassume il fascino della malvasia mediterranea con il territorio selvaggio del dito della Corsica. Note di mango, albicocca, datteri, fico maturo e miele di acacia si mescolano a note agrumate e candite, crema e vaniglia e un’idea di affumicato intrigante dalla sottile vena ferrosa e iodata.
Famiglia Zingarelli Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2017
Annata tosta e tesa la 2017 con poca pioggia ma anche bei contrasti climatici in grado di dare tono e vigore all’annata. La Gran Selezione che porta il nome della seconda generazione di Rocca delle Macìe è stata presentata da Burde dalla terza generazione ovvero Andrea Zingarelli. Tono di colore acceso e vivace, distinto con un naso con cenni di evoluzione ben presenti, amarena, frutta di bosco sotto spirito, cannella,. Tabacco marene, pepe, resine e cumino, note ematiche.
Brunello di Montalcino Sensis Cava d’Onice 2018
Simone Nannetti è uno degli astri nascenti di Montalcino e la sua gestione della 2018 lo dimostra appieno. La sua azienda Cava d’Onice prende il nome dall’antica cava di onice, di età etrusca, situata nei pressi dell’Abbazia di Sant’Antimo e non lontano da uno dei vigneti. Il suo Brunello “Sensis” nasce da vari vigneti su diversi esposizioni a Montalcino e gli permette di gestire le diversità di annate. La fresca 2018 era annata di eleganza e distinzione e in effetti questo Brunello è lezioso, gentile ma anche relativa importanza tannica.
San Ghjuvà Reserve Nielluccio 2021 Vin de Corse
Un sorprendete rosso che racconta cosa sarebbe stato se il sangiovese fosse nato in Francia invece che in Romagna e Toscana…Esploriamo con questo vino il lato selvatico e ombroso del nielluccio corso con un susseguirsi di amarene, ciliegie mature, more di rovo, viole candite e poi tabacco, anice e macchia mediterranea.
Podere La Villa, Chianti Classico Pargolo 2016
L’azienda degli eredi di Giacomo Tachis è un piccolo gioiello in quel di San Casciano e non potrebbe essere diversamente visto che il fondatore è uno dei più grandi enologi italiani di sempre e certamente colui che ha messo San Casciano sulla geografia dei grandi vini mondiali come il Tignanello e il Solaia da lui messi a punti non molto lontano da dove ora sorge Podere La Villa. Sangiovese e merlot compongono questo Chianti Classico che dopo qualche anno in bottiglia mostra grazia e finezza, note di sottobosco e frutto scuro fresco , mora di rovo e mirtilli, senape e spezie come di cumino.
Marchesi Antinori, Chianti Classico Riserva 2015 Tenuta Tignanello
Da quando Tignanello è diventato un vino di culto ci si è sempre chiesto cosa sarebbe potuto nascere come Chianti Classico in questa collina. Dal 2011 ci siamo tolti la curiosità quando questo vino da quasi sempre presente nella gamma di Marchesi Antinori vienme prodotto con sole uve della tenuta provenienti da ettari specifici della Tenuta Tignanello. Il blend è un 90% sangiovese e poi 10% tra cabernet e merlot, coltivati tra i 280 e i 380mt con tante sfumature delle uve che si comportano in maniera diversa a seconda del microclima.
Gabriele Mazzeschi Commendatore IGT Toscana 2021
Un beniamino delle serate e dei pranzi da Burde Gabriele Mazzeschi e la sua syrah ormai arrivata alla undicesima vendemmia consecutiva. Forse la 2021 sarà ricordata come l’anno della svolta in senso moderno e fresco ma di certo questa versione è tra le migliori che si ricordino per la sua capacità di essere ricca e appagante ma anche fresca dinamica e corroborante.
Vin Santo del Chianti Classico 2006 Sant’Andrea Corsini Villa Le Corti Principi Corsini
Cinque anni in caratello come un “classico” Vin Santo di alto lignaggio ma poi anche 5 anni di botte dopo l’assemblaggio per mantenere piacevolezza di beva e gusto giovanile, questa la ricetta originale ma storia del Vin Santo della famiglia Corsini, Principi a San Casciano che da tanti anni si distinguono per i loro Chianti Classico ma anche per essere tra i pochi a credere fortemente nel Vin Santo.
Mori Concetta, Chianti Classico il Morino 2020
Massimo Becattelli è un produttore artigianale che ha dedicato il nome dell’azienda alla madre, la prima a credere in questa azienda agricola piccola ma determinata a fare vino schietto diretto e di profondità. Un ettaro e poco più, famigliarità e artigianalità, sangiovese colorino canaiolo e un 5% di pugnitello a donare particolarità e originalità. Acciao e botti grandi esauste per non turbare il frutto e nel bicchiere il vino mostra un carattere spigliato e deciso, molto sancascianese come Chianti Classico.