He’s Roger Viusà from Barcelona, Sommelier in the hotel Omm, the Best European Sommelier WSA for 2008. In an hard final he defeated Andrea Gori for a few points, showing good relationship qualities and a perfect knowledge of european languages, together with a genuine passion for wine.
I ‘am not so happy with that but I must admit that Roger is really in love with wine and has a special energy that he’s able to touch the person around him. Yesterday the tension was really high but he managed to act like in his restaurant. Now I’am really looking forward to visit him in Barcellona!
On the Burde Youtube page don’t missi his videos (in French).
Here it’s me that try to hide the pain inside soon after the award ceremony…
Concorsi Sommelier
Roger Viusa’ European Best Sommelier …e no, “vicecampione” non suona bene per niente!
Mi scuso con tutti voi se ieri sera non ce l’ho fatta ad aggiornare il blog, ho provato 3-4 volte a scrivere due righe con l’Iphone dalla camera ma non funzionava la rete e alle 1 e mezzo di notte ero troppo a pezzi per scendere qui nella business lounge per collegarmi…
Quindi alla fine e’ andata come mi ero gufato che andasse pero’ non importa quanto ti prepari psicologicamente alla sconfitta, quando arriva e’ sempre una botta, se poi perdi per un’inezia di punti (diciamo le dita di una mano…) allora si’ che ti senti un perfetto idiota! Si ok tutti i discorsi guarda che sei secondo, guarda che sei quassu’ ed e’ gia’ un risultato, guarda che sei stato grande…si insomma fanno piacere ma hanno il sapore del secondo posto della Fiorentina in coppa Uefa nel 1990, ovvero ti senti di aver sprecato un’occasione forse irripetibile per un sacco di motivi.
Nei prossimi giorni vedrete i video e giudicherete da soli: l’unica cosa alla fine che mi ha veramente spiazzato e si vede benissimo quanto ero disorientato e’ stato il trovarmi di fronte ad una prova piu’ facile del campionato italiano e delle stesse selezioni europee di Novembre.
Due soli vini, un enormita’ di tempo a disposizione per decantare il vino rosso (8 minuti invece di 4 o 5), NIENTE servizio spumante e soprattutto abbinamenti al menu liberi con liberta’ totale nei vini da abbinare al menu sia come numero sia come provenienza. Infine cambio di lingua a meta’ concorso, e non nascondo che passare dall’Inglese al Tedesco a meta’ gara e’ stato troppo per le mie sinapsi! E poi cavolo uno passa un mese a studiarsi 4 vini della Romania, 4 vini della Bulgaria, 4 vini della Russia e cosi’ via per circa 500 etichette e poi ti ritrovi la completa liberta’ di scegliere. Teoricamente potevi persino usare 4 vini Italiani. E solo una domanda sola sugli abbinamenti (invece di tot vini, abbinarne meno). Boh mi sono sentito come uno slalomista ipertecnico che scopre di dover fare una libera (anzi, andare giu’ con uno slittino), sara’ anche meno difficile pero’ cavolo, ti prepari un anno e mezzo per un certo tipo di gara e ti ritrovi a farne un’altra spiazzerebbe chiunque!
Detto questo, e appunto vi dicevo che mi sento un bischero per essere rimasto li’ come un baccala’ ed essere riuscito a biascicare 4 nomini in croce (pero’ Egon Muller ce l’ho messo grazie forum!), c’e’ da dire che Roger era sicuro tranquillo perfettamente padrone della scena e totalmente a suo agio con i commensali in francese, e il cambio all’inglese non lo ha disorientato quanto me. E’ un campionato europeo quindi la clientela si suppone europea, giusto che vinca chi si e’ dimostrato piu’ flessibile e internazionale.
Sono venuto qua con in mente la finale di Trieste ed invece era qualcosa di molto diverso e non ho saputo reagire come avrei dovuto e potuto fare…e poi ok ovviamente il mio inglese imparato sui booklet degli Iron Maiden e’ sempre stato molto utile per imparare termini come “dark road”, “razor”, “madness” e “powerslave” ma meno per presentare una bottiglia di vino…(in ogni caso stamani esco e vado a comprarmi l’album delle figurine dei Maiden che regalano con Metal Hammer UK di questo mese (crepa d’invidia Pato!) .
Mi spiace tantissimo per tutti i bravissimi Sommelier italiani che ho poco degnamente rappresentato, mi scuso con Prodi (o chi al suo posto) per essermi fatto battere proprio dalla Spagna.
Ringrazio soprattutto mia moglie che mi e’ stata vicino ogni secondo, i miei piccoli che sono rimasti a casa senza babbo e mamma per due giorni ma con la mitica Nonna Evi al suo primo grande impegno, tutti voi miei 25 lettori che siete stati con me, un sacco di produttori gentilissimi che ho incontrato qui, e soprattutto il presidente AIS Toscana Osvaldo Baroncelli che e’ corso ad abbracciarmi subito dopo la premiazione: il suo calore e il suo affetto sono qualcosa di davvero “priceless” (si dice cosi’ in inglese vero? non e’ che lo sappia troppo bene…)
Okay vinto non credo ma secondo forse si’…e vicecampione non suona cosi’ male!
Mi perdo i lustrini e le paillettes dell’aperitivo di gala ma spendo piu’ che volentieri due parole con tutti voi (compreso mia mamma!) che mi avete sostenuto e seguito in questa trasferta. Come sono andato? Diciamo che sono pienamente contento a meta’…Non sono andato male sui vini, sui riconoscimenti ho fatto schifo come gli altri, grande prova di servizio vino e (credo) abbinamenti piuttosto ganzi pero’ mi ha fregato l’inglese o meglio il fatto che DIVERSAMENTE da Viusa’ non ci lavoro proprio tutti i giorni e alla fine credo che la spigliatezza mi sia mancata. Ziliani dice che sono andato “a tratti” e forse ha ragione…
Cmq per i curiosi e i sommelier: i due vini erano uno chablis 2006 premier cru (e ho detto riesling) e uno zinfandel 2005 Sonoma. I distillati (e qui ora vado a pestare Andrea Rinaldi) erano (reggetevi) Punt e Mes (!) e ho detto Barolo Chinato, vodka (e ho detto rum bianco), tequila invecchiata (e ho detto giusto), pisco (e ho detto grappa) e infine Brandy spagnolo (e ho detto Cognac VSOP). Mi consolo che nessuno li ha indovinati e che lo Spagnolo ha detto Cognac pure lui sull’ ultimo.
Adesso sono da solo nella business room e mi sta passando l’agitazione a scrivere pero’ tremo ancora al pensiero che ero la’ su quel ca….. di palco. Alla fine ero pure calmo e tranquillo pero’ non credo sia bastato e non e’ la solita finta scaramanzia.
Mettiamola cosi’, vicecampione di Europa non suona tanto male e per almeno due anni posso fare il gradasso in giro, ovviamente dappertutto in Europa meno che in Spagna! Grazie del supporto ragazzi, siete stati dolcissimi come sempre, brinderemo insieme a casa…
(intanto vado a bermi il Punt e Mes!)
London Sommelier European Championship WSA: here we go!
Here we go, here we go, here we go….alla maniera dei tifosi inglesi da stamani canticchio ‘sto ritornello che non se ne vuole andare dalla testa! Dopo quasi 2 anni e mezzo di studio praticamente ininterrotto, alla vigilia dell’appuntamento più importante della mia carriera da Sommelier devo dire che mi sento parecchio nervoso, imballato ma soprattutto impaziente di finirla in un modo o nell’altro! Quindi comunque vada, domani alle 18 sul palco, spero di rendere fieri di me tutte le persone che mi hanno sostenuto aiutato spronato frustato e coccolato in questi mesi.
Grazie a tutto il supporto che ho avuto dall’AIS, da Franco Ziliani, dal mio presidente Osvaldo Baroncelli (che verrà su a Londra, mitico!), dal forum RexBibendi, dai miei colleghi (ma ce ne sono tanti altri) Marco Grassi, Nicola Bonera, Cristiano Cini, Andrea Balleri, Maurizio Zanolla, Ivano Antonini, dallo staff (cioè la mia famiglia) a Burde che mi ha permesso di bighellonare in giro per concorsi e degustazioni. E grazie in anticipo anche a Gianpaolo che farà coincidere la sua tourneè londinese per Poggioargentiera con la finale…
Se non per me (arrivato qui sono talmente esausto che quasi quasi non m’importa come andrà a finire) di sicuro darò il massimo e farò del mio meglio (come dicono ai Lupetti) per rendervi orgogliosi di me. Come io lo sono di tutti voi che ogni giorno date il meglio nel vostro lavoro.
E ora via sull’aereo, parto da Pisa alle 17, vi aspetto all’aeroporto!
In fondo al tunnel…cosa farò nelle prossime due settimane /Down the tunnel…what I’m going to do for the next two weeks
Dicevo là in fondo al tunnel mi pare già di vedere il London Bridge e soprattutto mi pare già di vedere il Torero e il Bulldog (così li ha soprannominati Adrilinda, facendo di me un Toro Chianino…) che mi aspettano sul palco dell’Hilton. E’ stata una settimana durissima ed esco piano piano da una mega febbre che non raccomando a nessuno che mi dato davvero pochi momenti di lucidità…E ora che è tornato eccomi a studiare paginate di termini culinari francesi e inglesi perchè il menu della prova finale pubblica del campionato sarà di esaminare un menu in FRANCESE, di commentarlo in INGLESE e abbinarci vini di tutto il mondo, ovviamente sempre e comunque tutto in inglese. Fino a poco tempo fa avevo coscienziosamente ed accuratamente evitato il francese in ogni modo possibile e, marsigliese a parte che se a memoria (retaggio della IV elementare) ogni parola, buio profondo su “caille”, “homard”, “e finezze quali “squilles” e “turbot”. E invece ora sono proprio a studiare libri e dizionari di cucina francese e dizionari e libri di cucina in inglese per vedere di colmare il gap (credo enorme) su Gabriele Rappo.
E nel frattempo i vari schemini con 5 vini per ogni paese del mondo da abbinare ai piatti del menu vanno rimpolpati con fresche “tasting notes” recuperate ogni dove se non fatte di sana pianta…
Insomma meno male che l’influenza (o almento questa tornata) è alla spalle perchè di lucidità me ne serve davvero tanta!
E mentre contemplo la foto di Roger sul mio monitor in puro stile Rocky III, ecco che alla ricerca di improbabili tasting session mi imbatto nel diario blog di un sommelier inglese, scritto con cura e stile divertente, molto dalla parte di chi lavora, ma ricco di dettagli divertenti per chi ordina e fa ordinare vino al ristorante. Si chiama “Tales of a sommelier” ed è curato da Garry “Grazza” Clark 36 enne sommelier presso il risotrante Arkle a Chester in una bella SPA. Ed è veramente divertente a volte leggere le disavventure con i tappi, con i borgogna degli anni 80 ormai da buttare, con le delusioni (un Petrus 81 a fine vita!) e le sorprese (un Forts del Latour 85 ancora in grande forma.
Un diario di sommelier senza troppi grilli per il capo, ma scritto con amore e passione per il proprio lavoro, da leggere se volete sapere cosa pensiamo quando vi proponiamo alcune bottiglie…
I mean that there, down the tunnel, I just can see the London Bridge and above all the “Torero” and the “Bulldog” (Adrilinda named them like this, making a Toro Chianino of me ) waiting for me on the Hilton stage. It’ s been a hard week, I had a bad flue and no clearness of mind… now I’m back, spending all my time in studying a huge quantity of English and French food terminology, because the last public test of the challenge will be the examination of a menu in FRENCH and the comment of it in ENGLISH, and obviously, the match with wines from all around the world, (clearly in English no doubt). I had consciously neglected the French language for the most part of my life, except for “La Marseillaise” (heritage of the primary school), I just ignored the existence of terms such as “caille”, “homard”, “squilles” and “turbot”. At present I’m trying to full the huge gap about Gabriele Rappo, reading, or better devouring, a lot of terminology. And now I have to supply new tasting notes to the schemes composed by 5 wines from each country which has to be matched with the menus …well, now more than ever I need to be brainy! And while I’m looking for new tasting sessions, I find out the stylish and smart blog of an English sommelier, useful for the operators and interesting for consumers and wine lovers too. Named “Tales of a sommelier “, edited by Garry “Grazza” Clark, a 36 years sommelier at the Arkle restaurant in Chester, located in a beautiful spa. It’s amazing to read about his overall experiences, his problems with corks or with a 80 years Burgundy to waste, about his disappointments ( an expiring Petrus 81 ) and surprises (a Forts of Latour 85 still in good shape). A good blog that shows no whims but a lot of passion for this job, just to know what we think while we propose you a particular wine…
Un sommelier fiorentino a Londra: è realtà! Ed è ancora Italia vs Spagna…
In questo momento, dato i 38 di febbre, parrebbe un delirio e invece è tutto vero! Il 31 Gennaio sarò davvero all’Hilton on Park Lane di Londra con tutta la WSA, con Angelo Gaja, con fior fior di produttori italici a giocarmi il titolo di Miglior Sommelier d’Europa!
Era nato come un sogno e adesso è diventata una realtà bellissima di cui ringrazio tutti quanti mi hanno supportato e sopportato sin qui…moglie, figli, mamma (noi italiani siamo mammoni, no?) babbo, presidente Baroncelli, presidente Medri, lettori del blog, forumisti Rex Bibendi, colleghi Sommelier…insomma tutti quanti mi hanno spinto a insistere a continuare a studiare e ad impegnarmi in questa direzione.
Che adesso trova sulla sua strada però due autentici fuoriclasse, certamente molto più avvantaggiati e favoriti di me per la vittoria (e non è scaramanzia spicciola o falsa modestia). Saranno contenti i giornali che potranno tornare sulla querelle Italia contro Spagna visto che uno dei finalisti è Roger Viusà, superstar spagnola (anzi catalana) del vino con già un discreto seguito, che lavora all’Hotel Omm e Gabriele Rappo, italiano ma che lavora a Londra al Wonder Bar all’interno del Megastore Selfridges di Oxford Street (quindi si giocherà il fattore campo). Come temevo insomma si tratta di due abituati da tempo a gestire clientela internazionale e bottiglie importanti e pure un bel pò di stress…oddio quello però non manca neanche da queste parti, specie adesso che devo cominciare a darci dentro con abbinamenti, carte dei vini e prove prove prove prove prove di degustazione…
Se sapete di qualche searta evento in cui ci sono un bel pò di vini europei in degustazione, fatemelo sapere!!!
MySobry e il Nebbiolo Master
Finalmente il qui presente sommelier informatico ha trovato dei seguaci nei ragazzi di MySobry e soprattutto ha trovato appassionati bravissimi e tecnicamente preparati in grado di seguire eventi AIS dove non ce la faccio proprio ad esserci!
Il lavoro che questi ragazzi hanno fatto all’ultimo Master del Nebbiolo è veramente ottimo (anche meglio di quello che faccio io…) e merita di essere visto e commentato da un pubblico più grande.
E già che ci siete spulciate tra i post e seguite il duro allenamento cui si sono sottoposti…questa si che è passione AIS!!!
Da antologia poi i video e soprattutto la degustazione esemplare con cui Roberto Gardini conclude la giornata: da studiare!!!
Master del Nebbiolo 2007: i finalisti in anteprima!
Non sono potuto andare oggi a Santo Stefano Belbo ma i miei ccoleghi in gara mi tengono aggiornato…A sorpresa fuori dalla finale Nicola Bonera ma !”denro” i due favoriti Marco Grassi e soprattutto il neo campione del Sangiovese Ivano Antonini che cerca uno storico bis, un solo piemontese in finale : seguiteci!
E a proposito di domande facili nei concorsi, chi di voi sa dirmi l’altezza della torre di Barbaresco?!?
Foto da www.mysobry.org
Master Sangiovese 07: Campioni a confronto abbinamento vini a base sangiovese italiani e esteri
Paolo Reggi, presidente del consorzio Vini di Romagna ha avuto parole di elogio per tutti soprattutto per l’incredibile conoscenza di vini a base sangiovese non solo italiani (inclusi versioni rare “bianche” e spumanti) ma anche estere con vini dal Chile, dalla California, dall’australia e anche da posti meno papabili e famosi per il Sangiovese come la Romania!
Qui la bravura e l’abitudine a gestire una carta dei vini importante (lo scorso anno Antonini ha vinto la Carta delle carte premio del Bargiornale per la miglior carta dei vini di ristorante) si è dimostrata determinante per attribuire un lieve vantaggio ad Antonini ma come personale opinione ho trovato più azzeccati gli abbinamenti di Staffa. Comunque bravi a tutti in quella che è certamente la prova più impressionante dal punto di vista del pubblico e che è frutto di lunghe ricerche sui libri e su internet nelle lingue più strane alla ricerca del perduto vno Austriaco a base sangiovese….
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Master Sangiovese 07: Campioni a confronto vino 3 Losco Capalbio Rosso 2005
Ed eccolo qua un altro vno che non ti aspetti ovvero un vino tranquillo onesto e beverino a base sangiovese con qualche linea di merlot. Un vino così, specie dopo i primi due con profumi più maturi e intensi è piuttosto difficile da capire al volo. E credo che nessuno dei presenti in finale (ma anche dei presenti in sala!) abbia ben presente di cosa sa un Capalbio Rosso, meno che mai che lo abbia assaggiato prima! Quindi ecco che le descrizioni di nuovo sono molto varie con Staffa che lo individua bene e anche Antonini che non si fa fregare. Ri-sentendolo dopo a bottiglia aperta, magari si riusciva dire che era Toscano, ma della costa proprio no…
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