Il presidente delle neonata associazione Viticoltori di Montespertoli Giulio Tinacci racconta come nasce il suo Chianti di ingresso in tenuta. Suoli sabbiosi che portano tanto profumo e bel bagaglio di freschezza che emergono bene da questo bicchiere stuzzicante, rapido, ficcante e con tanto floreale di viola, giaggiolo e rosa a sovrastare il fruttato ciliegia.
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Champagne Vignon Père & Fils Les Vignes Goisses Grand Cru Rosè 2018
Un vino sorprendente e dal colore ambrato piccante con note che rammentano un Sorbara vinoso e finissimo ma che va oltre andando a coprire sensazioni nel palato raramente toccate da un rosato. Melograno, zenzero, lamponi e fragola rossa appena matura lo caratterizzano al naso prima di completarsi su note speziate tra lavanda, tabacco vetiver e sandalo. Sorso che riprende la vinosità dell’esordio olfattivo completandola con una nota quasi tannica che accentua la notevole freschezza.
Neno da Ponte The Boy from the bridge – Roberto Regal Lopez
La ricerca della freschezza in zona viene accentuata dall’enologo Roberto Regal Lopez con il mix di uve rosse e bianche locali ovvero Mencía , Merenzao. Grao negro, Garnacha, Sousón, Godello, Brancelloa Treixadura . Naso dolce con note piccante e speziate con stile naturale molto evidente, tocco di brett e volatile a scongiurare l’eccesso di frutto che pure è bello pulsante. Al naso more lamponi e ribes nero sono coperti da note selvatiche e rustiche ma in bocca la pochissima solforosa permette al vino di esaltarsi e diventare godereccio e intrigante.
Champagne Michel Genet Nature Blanc de BLancs
La maison Genet (RM) nasce negli anni ’60 e affianca da allora l’attività di recoltant conferitori a quella di produttori in proprio di champagne (70mila le bottiglie prodotte) da 8,5 ettari sui 10,5 totali di vigneto. La sede dell’azienda è a Choully quindi è ovvio che particolare attenzione sia allo chardonnay. Nel caso di questa cuvèe abbiamo appunto un 100% chardonnay grand cru dalle frazioni Pisseloups e Pelle a Four a Choully con una ripartizione del 65% della 2018 e 32% della 2019. Viene tirato nel marzo del 2020 per poi maturare due anni prima del degorgement. Nessuno zucchero aggiunto ma svolge malolattica su lieviti autoctoni, dopo la vinificazione separata delle parcelle e poi assemblaggio.
Nomad As Carneiras – Barrica 2018 Ribeira Sacra DO
Un vino fatto da un sardo, Giuseppe Egitto, emigrato con il suo team in zona per sfruttare al meglio vecchie vigne di 60 anni in grandissima forma come dimostra questo Nomad. Viticoltura eroica e intensità importantissima anche per via dell’uso della syrah a dare frutto rosso dolce e scuro intenso e pepato grazie al microclima fresco della zona. Naso speziata tra aloe verbena e vetiver, poi tanta amarena, carrube, olive in tapenade, decisamente fruttato con legno a dare lunghezza corpo struttura e tostature intriganti.
MA il poco alcol e il tannino ben maturo dona eleganza particolare al tutto , graziato dalla freschezza della Ribeira Sacra. Ottimo sul maialino al forno di Paolo gori con papas bravas di contorno!
Rocca di Montegrossi Chianti Classico Gran Selezione Vigneto San Marcellino 2017
Marco Ricasoli Firidolfi con il suo consueto garbo e stile presenta la meraviglia del San MArcellino un vino che nasce da due vigneti ed esprime benissimo la ricchezza e la sontuosità che i vini di Monti in Chianti portano con s’è. Questo 2017 è porpora deciso alla vista con note di sangue, ferro, pomodoro confit ma soprattutto una sontuosa ciliegia imperiosa e ricchezza di trame speziate tra il sandalo e la cannella passando da alloro e note di macchia mediterranera. La bocca è morbida, succosa, elegante, piena, decisa saporita lunga con una materia e una saporosità cangianti, estratto sapore e girotondo di spezie finissime, finisce con un lungo futuro e applausi.
Tenuta Ripalta – “Sirio” 2021 – Toscana Canaiolo IGT
A Montespertoli l’associazione dei Viticoltori appena costituita punta forte sugli autoctoni e non poteva mancare una interpretazione del colorino. In etichetta la costellazione del cane che da tradizione appare in cielo quando si coglie(va) questo vitigno. Giulia Conti di Tenuta Ripalta ci racconta come nasce questo vino intrigante, dolce, piacevole e intenso al naso con note di frutta in confettura, refoli balsamici e piccantezza assortita.
Casisano Brunello di Montalcino 2017
Una delle prime vendemmi gestite in toto dalla famiglia Tommasi insieme ad Emiliano Falsini a Montalcino è questo 2017 che nonostante l’annata calda e secca svela una eleganza particolare e ricercata. Questo Brunello Casisano nasce in quota piuttosto elevata per Montalcino ma soprattutto su terreni particolari, scistosi e con alberese che esaltano le note agrumate e floreali del sangiovese mentre la giusta evoluzione in botte e bottiglia regala speziatura e un frutto in confettura scuro tridimensionale e profondo.
Terre di Lazzaroni Barabba Bianco Colli Orientali del Friuli 2020
Marco Lazzaroni racconta perché si è dedicato al vino nel mezzo della sua carriera di giocatore di rugby ancora nel suo pieno svolgimento. Una opportunità di crescita personale e culturale in quel di Buttrio nell’azienda di famiglia “Terre Lazzaroni” che lo ha investito appieno e nel quale crede molto soprattutto sulle piccole tirature per il momento. Barabba è il friulano di casa cerca di estrarne l’essenza con una lunga macerazione sulle bucce che ne esaltano le note di frutto giallo carnoso e maturo (susina, mela, pera) unito ad un bellissimo floreale di campo, camomilla, fieno, gelsomino.
Tenuta Coeli Aula – “Cerasus” 2021 – Toscana Ciliegiolo IGT
Lapo Meucci racconta il suo ciliegiolo in purezza nella tenuta di Coeli Aula, tutta attorno ad una bellissima pieve nella zona di Montespertoli. Ancora non è chiaro se questo vitigno sia un antenato progenitore del sangiovese oppure una sua progenie.