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I video girati durante le degustacene e non solo!

Enio Ottaviani Dado 2018 Romagna Sangiovese

Siamo sempre felici di parlarvi di Dado, il vino di Enio Ottaviani che porta il nome, anzi il soprannominato Dado di Edoardo lorenzi. Il nome Dado evoca inoltre i quattro lati di una faccia di un dado e dai quattro vigneti utilizzati per produrre il vino. I vigneti si trovano a quote diverse, da 60 a 230 metri, e sono influenzati dal vento e da diversi tipi di terreno, tra cui macigno, argilla e calcare. Il vino Dado viene prodotto solo ogni due o tre anni, a causa delle condizioni specifiche necessarie per la sua produzione. Il colore del vino ricorda quello del Sangiovese toscano di altura, con note balsamiche, mentolate e speziate. In bocca, il vino è dolcemente tannico, con note di pepe e mandorla.

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Olianas Rosato Brut Cannonau Metodo Classico 2022

Una bollicina sorprendente dalla Sardegna questa di Olianas a partire da cannonau e vermentino come se fossero pinot nero e chardonnay… L’azzardo però riesce eccome con un vino piccante e sulfureo con tratti intriganti di melograno, ribes rosso, zenzero senape e un floreale tra pesca e rosa canina. Al sorso ha bollicina cremosa e distinta con un finale mai banale.

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Campomaggio Chianti Classico Riserva 2019

L’annata classica 2019 fa nascere un “classico” Gallo nero di impressionante nitore e freschezza. Questa annata di Campomaggio Riserva è molto raddese, amarena, mora di rovo, ribes nero, agrumi rossi, non dolcissimo ma con uno stile dark che convince poi mallo di noce, sandalo, carrube e eucalipto e mentuccia a completare insieme a tabacco toscano.

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Oro Ramandolo Oro di Nemas Ronc dal Gjal passito DOCG 2021

Il verduzzo è una delle pochissime uve bianche a dare astringenza e quasi tannicità ai vini da cui è prodotto e in questo dorato e cangiante Ramandolo di Gori Agricola raggiunge un equilibrio stupendo tra i 100 gr/lt di zucchero residuo e i suoi polifenoli rendendolo quasi secco al palato. Al naso emergono note di cola, caramella d’orzo, albicocca, dattero e mallo di noce e tanta frutta secca quasi come uno Sherry.

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Anfora Malvasco Passito Malvasia e Nasco Igt 2022

Nella collezione di vitigni e vini lavorati in anfora da Elena Casadei la Sardegna è presente con ben due etichette ovvero il fresco e croccante cannonau e questo piccolo gioiello di vino passito che come dice il suo nome, Malvasco, nasce da due malvasia e nasco (autoctono sardo) vinificate in anfora. Questo nettare ambrato è al naso quasi una seadas con il miele allo stato liquido con le sue note originali di miele di Erika, macchia mediterranea, fico maturo, carrube e tantissimo agrumato candito. L’anfora dà respiro e aggiunge materia e umami a uve già di per sé ricche di dettagli e il risultato è un vino dal vibe speciale, festoso ricco e con una riserva di freschezza insospettabile nel finale che non cede mai alla stucchevolezza. Ottimo su dolci sardi come nel nostro caso la Pardula, pasta, ricotta e zafferano.

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Campomaggio Chianti Classico Riserva 2018

L’annata considerata a torto minore 2018 ha regalato non poche perle toscane e questa Riserva Chianti Classico di Campomaggio da Radda in Chianti può annoverarsi tra queste. Toni scuri e ombrosi ma limpidi ed elegantissimi di frutto scuro, viola candita, mughetto, cipria, mora di rovo, mallo di noce, corredo speziato pepe nero, liquirizia, olive tostate e mediterraneo in sottobosco.

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Nobile di Montepulciano Tiberini Vigne Vecchie 2017 Pieve Caggiole

Niccolò Tiberini è la settima generazione dei Tiberini che fanno vino ormai 200 anni a Montepulciano. Hanno come fiore all’occhiello questo vino prodotto da un vigneto originariamente di 4 ettari piantato nel 1908 dalla sua famiglia nella Pievi Caggiòle. Sono 1000 bottiglie e non di più e mostra una incredibile capacità comunicativa in cui le vecchie radici ci restituiscono un giovane esperto vino che comincia a raccontare e non si ferma più…il tutto in perfetta coerenza con la Pieve nel quale nasce (floreale, frutto rosso spinto, sapidità molto gustosa) a cui aggiunge il proprio carattere e la propria esperienza di vite.

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Champagne Édouard Prétrot Syntonie

Lo Champagne Édouard Prétrot racconta una storia di audacia, determinazione e amore per la terra. Più di 100 anni fa, a Fleury-la-Rivière, Édouard Prétrot, viticoltore visionario e uomo dallo spirito irrefrenabile, decise di infrangere le convenzioni della sua epoca. Fu uno dei primi nel suo villaggio a vinificare le proprie uve, gettando le basi per la modernità dell’età d’oro dello Champagne. Édouard era molto più di un vignaiolo: un autodidatta ambizioso, capace di trasformare il lavoro instancabile in un’opera d’arte. La sua passione per il dettaglio e l’estetica si rifletteva non solo nella qualità dei suoi vini ma anche nell’approccio visionario che ha lasciato in eredità. Questo patrimonio di convinzione e savoir-faire è oggi custodito da Sara, la sua pronipote, e dal marito Frédéric, che guidano la tenuta con lo stesso spirito pionieristico.

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