Il lavoro di Sebastiano Pieroni e il socio Giulio nel mondo del vino è sempre stato in linea con il rispetto della natura a dispetto della scritta “viticoltura aliena” che compare provocatoriamente in etichetta. Questo trebbiano si rivela bianco decisamente interessante per come intercetta le nuove istanza di importanza e ambizione di questo vitigno in Toscana e per come cerca di muoversi sul filone della naturalezza senza cadere nei suoi stereotipi.
08Con 12 giorni di macerazione sulle bucce ha ovviamente un colore dorato importante, una stuzzicante vena minerale sapida in mezzo a tanto floreale giallo ginestra, frutto maturo, thè alla pesca gialla, mela gialla cotta, corbezzolo, miele, resina, camomilla poi anche canfora e gesso. Al sorso ha equilibrio particolare con freschezza da acidità e anche da vena sapida molto intrigante, completo e profondo che si mantiene anche quando la temperatura sale. Vino adatto davvero a tutto pasto, ottimo sulla minestra di Riso al Lampredotto di Paolo Gori.