La seconda uscita della syrah, anzi, del syrah (al maschile) di Sebastiano Pieroni e il suo Caravanserraglio mostra muscoli e intensità senza dimenticarsi la piacevolezza di beva e ricercatezza formale. Nasce in acciaio e tanta bottiglia e con una doppia vendemmi con una parte di uve portate a maggior maturazione e concentrazione ma la scelta di lasciare un filo di volatile compensa il rischio di un vino troppo ricco. Il risultato è un vino affascinante speziato pepato quanto deve essere un syrah in queste zone ma senza i suoi eccessi.
Note di ginepro, prugne selvatiche, confettura di more, cassis, pepe, cardamomo balsamico, ferroso e animalesco a tratti che spariscono con l’ossigenazione che lo libera da una lieve riduzione obbligata. Macchia mediterranea, ligustro , alloro preparano il palato al bel tannino e fresca dolcezza che accompagna tutta la bevuta. Ottimo sul cinghiale al pepe di Paolo Gori in trattoria.