La grande forza del vino italiano è la cooperazione e non l’individualismo come si potrebbe pensare: molte delle cantine sociali e cooperative italiane hanno nomi e vini noti e riconosciuti , altri sono meno famosi e premiati ma nel loro insieme contribuiscono alla gestione di un territorio e di un paesaggio unico di vigneti che rendono l’Italia del vino un paese speciale. Un modello che al di fuori ci invidiano e che ha ben pochi eguali nel mondo, un modello che varia da regione e da provincia a provincia perché ha saputo adattarsi e forgiarsi su organizzazioni territoriali esistenti da secoli.
Una delle sorprese più grandi dell’Italia del vino di oggi è che più della metà di chi coltiva la terra conferisce le proprie uve o i propri mosti a 480 cooperative, 140.000 soci il cui lavoro vale 4,5 miliardi di euro di fatturato.
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