Bella sorpresa oggi su La Nazione edizione di Firenze con una intervista di Silvia Mastrorilli al nostro Paolo Gori nella rubrica ormai fissa e sempre curiosa di “Buongiorno Firenze”, un modo di raccontare la città da parte di chi ci lavora ogni giorno e ha a che fare con le sue bellezze e le sue criticità.
Ecco cosa ci racconta Paolo:Paolo di via Pistoiese: «Qui il traffico è pesantissimo Ma c’è spirito di comunità» ERA UN GRANDE paese allargato, via Pistoiese, quando a cinque anni Paolo Gori giocava per la strada in una strada lì accanto. Oggi fa il cuoco da Burde, la trattoria toscana di famiglia di via Pistoiese che è lì da 1901 e parla con affetto del quartiere dove è cresciuto anche se ammette che «ora si è snaturata la faccia del paese, anche se via del Pesciolino sta formando una bella comunità grazie a un condominio che ha creato il blog Condominio di via del Pesciolino, che si occupa dei problemi della strada. Qui siamo molto attivi anche grazie alla parrocchia di Quaracchi, con Don Claudio che lavora molto sulla sicurezza e sull’informazione, siamo una grande rete in cui tutti si danno una mano per controllare la porta del vicino, perché la polizia non può arrivare dovunque. E’ la buona volontà dei cittadini che si mettono insieme e fanno qualcosa per la propria zona, anche se il Consiglio di quartiere è molto disponibile e collaboria-mo spesso con loro». «OGGI da via Pistoiese ci passano troppe macchine e il traffico è pesante. Se il sindaco riuscirà a realizzare la famosa pista parallela ne saremo felici, perché potrebbe essere la nostra salvezza, come pure siamo pronti ad accettare l’inceneritore netta nostra zona, a patto però che ne derivino anche dei benefici: noi siamo disposti a fare dei sacrifici ma vorremmo che ci alleggerissero il traffico pesante. Negli ultimi cinque anni si è visto qualche miglioramento, infatti hanno fatto dei marciapiedi e un bellissimo giardino pubblico anche se la manutenzione non è il massimo». Firenze, invece? «La nostra città è ancora un grande cantiere, però qualcosa è stato fatto sul sistema integrato dei treni. Si sente che è arrivata una ventata nuova, che per me è molto positiva, però ci vorrebbe più ampiezza di respiro. Io proporrei di prestare di più le nostre opere d’arte che stanno nei depositi per avere in cambio opere mai viste in modo da dare nuovi stimoli ai turisti per tornare a trovarci una seconda volta». «IL BELLO di Firenze — conclude Paolo — sono i fiorentini. Sono una buona risorsa anche se per tirare fuori la nostra fiorentinità dobbiamo essere messi atte strette. Abbiamo fatto tantissimo per la storia mondiale e mi piacerebbe fare tanto ancora oggi nel 2011: vorrei che Firenze tornasse al centro dello scenario mondiale». Silvia Mastrorilli