Un fenomeno del pinot nero da cogliere adesso mentre inizia a raccogliere i primi allori, ecco chi è Sylvaine Pataille secondo Fabio Cagnetti. Un perfezionista meticoloso e appassionato capace di cogliere infinite sfumature del pinot nero usando i raspi e tecniche dove mano e consapevolezza sono fondamentali.
Questo village è già vino mostruoso per complessità e ricchezza con note che dai frutti scuri di bosco virano presto su toni vegetali leggeri e note di torrefazione china spezie orientali e speziatura elegante il tutto veicolato da una acetica delicata. Un lavoro di fine cesello per un vino che spiazza ed emoziona , forse non per tutti ma che ti porta a parlarne per ore come succede solo ai grandi.