A Montepulciano le cose sono cambiate spesso negli ultimi 20 anni e il disciplinare è stato più volte rivisto fino ad arrivare orse ad un eccesso di uve straniere ammesse nel blend ma del resto sono anche notevolemtne cresciute le zone atte a Nobile… In casa de Ferrari, invece, l’idea di fare un grande vino da solo Sangiovese è sempre stata solida. Vediamo quindi come il “Boscarelli” (etichetta prodotta solo in 2000 bottiglie ogni anno) esce dal confronto con i Nobile di pari annata (composti a seconda dell’annata da Sangiovese, Canaiolo, Cabernet, Merlot e altri).
1985: Bella lotta, forse meglio il nobile!
Nobile Riserva: Legno antico , cedro, sandalo, bocca un po’ scontrosa, ciliegia cotta , leggero amaricante
Boscarelli (sang 100%): Resina, Erika, mirra, cupo un po’ cotto, bocca notevole molto vispa e viva, pulsante amarena, finale incantevole
1990: Boscarelli avanti di un bel pò…
Nobile Riserva: Iodato, castagno, lacca, amarena, bocca leggero amaro, peró si apre e carezza , bel finale
Boscarelli (sang 100%): Mirra,balsamico, toffee, orzo caramella, humus, carne, prugna, bocca sana e carnosa
1995: Vince il Boscarelli di poco
Nobile annata: Non intensissimo, cipria leggera, prugna e ciliegie cotte, bocca esile, finale ciliegia un po’ magro
Boscarelli (sang 100%): Arancio e lieve dolce spezia, pepe rosa, bocca fenomenale, ricchissimo e vitale, finale nel tabacco e nella liquirizia
2000: Vince il Nocio de Boscarelli di poco
Nobile annata: Amarena, marmellata, cotognata. Quasi pesca, Rosa, confettura di lamponi, grande bocca lieve e delicata ma ancora fresca
Nocio dei Boscarelli (dal 2000 diviene sangiovese 100% e prende il posto idealmente del Boscarelli): Ricco di amarena, agrume candito, bocca bella, balsamico di sandalo dinamica e piena di gusto, tannino delicato, belisamico il finale.
Le conclusioni sono piuttosto chiare, ovvero che giocare in “purezza” se si ha il terreno giusto paga molto anche a Montepulciano a patto, ed è venuto fuori spesso in sede di analisi dei campioni, si sappia dosare bene il legno, spesso barrique, e sapere cosa si vuole ottenere. Stando agli ultimi risultati del Nocio, è chiaro dove siano andati i Marchesi de Ferrari Corradi.
Per chi vuole saperne di più sul Boscarelli e la sua “travagliata” storia, ecco alcuni dettagli:
MARCHESI DE FERRARI CORRADI
La storia dell’IGT Boscarelli
L’Igt Boscarelli ha avuto un’evoluzione coerente alla produzione dell’azienda. L’idea fondamentale è la filosofia che ha sempre cercato di ottenere un vino che avesse come cardine il Sangiovese/Prugnolo Gentile, per far emergere la tipicità del luogo. Il Boscarelli è stato il primo esperimento in purezza in quella direzione. Quando il vigneto del Nocio ha espresso tutta la sua potenzialità, la famiglia De Ferrari ha compreso che quelle vigne erano le migliori per quella cultivar di terroir, mentre i vigneti della Vigna del Bosco ottenevano i migliori risultati con i blend. Inoltre c’era la volontà di far esprimere anche uvaggi alloctoni presenti in azienda. Questi i motivi che hanno fatto nascere il Boscarelli – con tagli internazionali – che vede la sua prima realizzazione a partire dall’anno 1997, anche in seguito al cambio del disciplinare del Nobile che ha determinanto che fosse possibile produrlo con Sangiovese in purezza, cosa prima non ammessa. A tutto questo va aggiunta la considerazione di voler legare il Sangiovese al Nobile e gli alloctoni ad un Igt.
1983 Sangiovese
1985 Sangiovese in purezza
1988 Sangiovese 95 per cento e 5 per cento Cabernet
1990 Sangiovese in purezza
1993 Sangiovese in purezza
1994 Sangiovese in purezza
1995 Sangiovese in purezza
1997 Sangiovese 95 per cento e 5 per cento Cabernet
1999 Sangiovese 35 per cento, 35 Merlot e 30 Cabernet
2001 Sangiovese 50 per cento, 25 Merlot e 25 Cabernet
2003 Merlot in purezza
2005 Merlot 90 per cento e rimanente Sangiovese
2006 Merlot 95 per cento e rimanente Sangiovese
Le seguenti annate non sono state prodotte:
1984 – 1986 – 1987 – 1989 – 1991 – 1992 – 1996 – 1998 – 2000 – 2002 – 2004