Jesè Rallo ci parla dell’attenzione alla natura da parte dell’azienda siciliana, non solo l’ultima bella iniziativa con il recupero dei tappi di sughero ma fin dall’inizio con la vendemmia notturna, necessaria per motivi climatici ma anche capace di far risparmiare tantissima elettricità per raffreddare le uve. A Vinitaly abbiamo parlato tanto di gestione della qualità e impatto ambientale della viticoltura.
Riportiamo qui la mission aziendale in materia, riassumibile nello slogan “Produrre il massimo della qualità con il minimo impatto ambientale”.
I nuovi obiettivi e le sfide lanciate nel 2011 sono stati raggiunti, permettendo all’azienda siciliana di ampliare le proprie pratiche virtuose a favore dell’ambiente e della trasparenza verso il consumatore.
Nel corso del 2011 Donnafugata ha esteso il Sistema Gestione Qualità Ambiente anche alla coltivazione dei vigneti prevedendo l’adozione del GAP (Good Agricoltural Practice) per il corretto impiego di fitofarmaci, risorse idriche, modalità di raccolta delle uve al fine di minimizzare l’impatto delle proprie attività e salvaguardare gli ambienti di produzione.
Questo ha anche permesso l’ottenimento, a Marzo 2012, della certificazione ISO 22000 per la Sicurezza Alimentare, che consente di valutare e dimostrare la conformità della produzione alle norme di sicurezza agroalimentare e assicurare un controllo efficace dei vari fattori di rischio. Uno standard – richiesto all’estero e da alcuni canali della distribuzione moderna – per garantire il consumatore finale circa la sicurezza agro-alimentare del prodotto “dalla vigna alla tavola”.
Insieme le GAP e la ISO 22000 arricchisono il Sistema Integrato di Gestione Ambientale permettendo una sua estensione lungo tutta la filiera produttiva.
Un cammino- – spiega José Rallo – iniziato nel 2000 con la ISO 9001 che ha permesso di fare QUALITA’ a 360°. Dalla qualità tecnica e organolettica del prodotto alla tutela dell’ambiente e della salute del consumatore, cercando di ridurre o compensare l’impatto ambientale attraverso le “Good Practise” (le buone pratica). Dal risparmio di risorse pregiate (energia eletrica, acqua, carta… ), alla produzione di energia pulita (fotovoltaico), dalla tutela del paesaggio e della biodiversità sino alla riforestazione. Un modus operandi – continua la titolare di Donnafugata- orientato alla sostenibilità che dimostra il nostro rispetto e l’amore per il territorio.