Con questo Barolo ci troviamo a Serralunga e in particolare questa è una menzione di vigna all’interno della MGA Lazzarito. La caratteristica più importante di questo vino è la prorompente intensità del naso in cui emergono note di incenso alloro ma anche richiami mediterranei di elicriso insieme alle note classiche del nebbiolo di Serralunga come l’anguria, la viola candita, la rosa ci sono delle sensazioni fruttate che ricordano il frutto scuro, il sottobosco, il ribes nero mirtillo, more e tanta spezia come cardamomo, l’anice stellato la verbena, una fresca nota vegetale che rimarca molto la freschezza complessiva. L’annata è la 2019 ed è annata grandiosa , bellissima anche più pronta rispetto alla classica annata di Serralunga in genere non facile da bersi così giovane.
Al palato si sente quanto sia da aspettare ancora infatti è prorompente il tannino mentre avvolge la lingua sotto il palato, la lunghezza impressionante ti strappa via proprio la saliva dalle gengive in maniera quasi violenta! Un vino di grande intensità trascinante quasi commovente come riesce a tratteggiare quella che sarà la sua evoluzione futura che ci immaginiamo tra il goudron e il tartufo in prospettiva. Ma godiamocelo anche adesso con questa splendida gioventù e polpa di frutto…soprattutto con abbinamenti di spessore come il brasato di Paolo Gori e patate mascè al tartufo.