Vitigno amato e odiato ma infinita chimera del grande rosso piemontese, non poteva di certo mancare nella gamma de L’astemia pentita. Frutto e ricchezza di acidità sono giocate da Mauro (l’enologo) in maniera da essere giocate più in dolcezza che intensità acida e l’uso della barrique glielo permette con eleganza. Vino intenso e scuro con note di frutta di bosco e caramello più torrefazione cacao e caffè che completano un naso decisamente importante molto coerente con il palato dove acidità corpo e struttura sono in buon equilibrio.
La beva è spigliata come si conviene ad una barbera ma la struttura e il corpo lo rendono adatto anche a piatti decisi e strutturati.