Da una grande porzioni di Asili (la seconda dopo quella di Giacosa) ecco un produttore che lavora di fino senza ricercare la rotondità, quasi a tirar fuori il massimo degli attributi da un vino considerato femminile e sinuoso. Qui invece ci sono muscoli, affilatura di bocca e di gusto e tanto territorio. Il vino è squillante di more di gelso e lamponi, mirtillo di montagna e rosa canina, bergamotto e peonia con una bocca succulenta e raffinata con un tannino un filo asciugante ma nsaporito, finale lungo e di nuovo frutta con tocco di menta e rafano. Vi sorprenderete a berne molti bicchieri anche senza cibo nel piatto nonostante la grande durezza giovanile… 91
Ecco come ce lo introduce Vittorio Manganelli, esperto di vini e non solo piemontesi.