Grazie ad Andrea Vannini di Vino e Design, importatori di notevoli nettari (tra gli altri) tedeschi questo pomeriggio presso il bellissimo locale Open View Bar sul Ponte Vecchio ho pouto partecipare ad una comparativa semi verticale tra due tra i più famosi e celebrati vini dolci del mondo, ovvero sua maestà il Sauternes con il Premiere Cru Chateaus Suduirat e Diszkono, produttrice di un Tokaj che finora non conoscevo. Interessante la successione dei vini con le due versioni secche in apertura e a seguire le varie gradazioni di dolcezza e maturità. Vi dico subito che personalmente , ma anche per altri intervenuti, la vera sorpresa è stata quella di bere un vino con circa 200 gr di zuccheri residui e percepirlo in bocca quasi come secco, tanta era l’acidità! Ovviamente sto parlando del Tokaj, ma vado per gradi.
Diszkono Furmint Dry 2006 100% Furmint
Prima personale esperienza con un Tokay secco e mi soprendo nel sentire un quasi Riesling acidino QBA però vivace con un naso quasi Pinot Grigio, con qualche spezia, un bel pompelmo e un citrino stuzzicante. Profumi di uvaspina, sambuco, agrumi vari. Piacevole e curioso, non da riempirsi la cantina ma così per cambiare può essere una buona alternativa.
S de Suduirat Bordeaux AOC Sec 2004 90% Semillon 10% Sauvignon Blanc
Ovviamente il sauvignon era del tutto sepolto sotto un abbondante strato di fico maturo polposissimo, uno dei nasi più strani che mi sia mai capitato. Intrigante al naso per via di varie note speziate da barrique che completavano il profumo fruttato carnoso. In bocca invece un vino piuttosto stanco, piatto, pesante con poca mineralità e acidità minima. Però son stato a riannusarlo per dei minuti perchè davvero era qualcosa di particolare!
Castelnau du Suduirat AOC Sauternes 2002 e 2004
Prima linea dei prodotti muffati di Suduirat, un second vin a tutti gli effetti, con il tipicissimo sentore di Botritys e uno iodato pieno pieno, canfora. Il 2002 ha una bella acidità che lo rende nettamente più piacevole del 2004 che risulta invece grasso e pesante con una alcol un pò fastidioso. Al naso però il 2004 è quasi più completo con tutta una gamma di agrumi piacevolissimi (pompelmo ad esempio). Il 2002 oltre ad avere un naso pieno rotondo di albicocca e fico secco ha invece davvero un’ottima bevibilità. Come rapporto qualità prezzo, il 2002 è molto meglio di tanti Grand vin di Sauternes mentre il 2004 direi proprio d no, anche se magari può piacere a chi cerca emozioni forti.
Chateau du Suduirat Sauternes AOC 2003 e 1997
Note minerali e di burro molto evidenti nel 2003 insieme a mandorla, ossidazione, vaniglia. Nel 97 grande varietà e ricchezza ancora con nocciola e mandorla ma più pienezza di frutto, mineralità spiccatissima, ginger, miele, cera d’api, più che fico secco, siamo alla marmellata di albicocca. Persistente e intrigante, il 97 è davvero un grandissimo vino mentre il 2003 per ora è un pò troppo impastato e involuto. Sicuramente da riprovare tra 3-4 anni ma ho l’impressione che non sarà ottimo come questo incredibile 97.
Disznoko Tokaj Late Harvest Szamoridni (60% Furmint 30% Harslevelu 10% Zeta)
Se vi state chiedendo cosa cavolo è Zeta vi dico subito che è un incrocio tra Bouvier e Furmint, usato semprein minime percentuali. Quasi “secco” ,ma già succosissimo di sentori di prugne, fiori di tiglio, humus, mela golden molto matura. Acidità buona e dolcezza appena percettibile (specie venendo dai Sauternes…).
Disznoko Tokaji 2001 4 Puttonyos
Comincia la scala di dolcezza con il meno dolce, con “soli” 4 Putton di uva passa sui 136 di mosto secco. Profumo di albicocca, di minerale, caramello, mou, uva passa, forse il più simile ai sauternes. La mela matura qui sembra più una mela cotta in forno. Piacevole ma un pò in mezzo al guado tra un vino dolce normale e un vero tokaji.
Disznoko Tokaji 1993 5 Puttonyos
Il più incredibile vino della serata, sontuoso e opulento con zuccheri altissimi ma una bocca asciutta e secca. Acidità irreale per un vino che sembra più un Calvados XO che un vino muffato. Profumi di mela caramellata, colore di un cognac VSOP, lacca e smalto, note ossidate ben presenti e caratteristiche. Ma vi ripeto, al di là dei profumi piacevolissimi, ci siamo ritrovati tutti (all’ottavo vino dolce) a chiederne un altro pò per continuare a berlo! Strabiliante anche pensando che il 1993 è stata la prima annata della nuova gestione della cantina.
Disznoko Tokaji 1999 6 Puttonyos
Top di gamma (prima dell’Essencia) ripete in parte la magia del 1993 però ha un alcol un pò troppo presente e una pesantezza globale maggiore. L’acidità fa il suo dovere ma non c’è quell’equilibrio mirabile del 1993. Ci spiega il proprietario che in evoluzione secondo loro tra qualche anno si rivelerà alla pari se non meglio del 1993 e quasi quasi siamo tentati di credergli. Corposo, denso con un frutto fresco di mela e albicocca che possiamo definire “giovani” in mezzo a tanta melassa… Buono decisamente buono e da mettere in cantina. Non stupisce nessuno se questi ultimi due costino praticamente quanto un Suduirat…(ovvero in enoteca intorno ai 75 euro, la bottiglia da 750).
Che dire? Nonostante i 9 assaggi di cui 7 dolcissimi alla fine niente mal di testa da solforosa e bocca stanca ma soddisfatta. in particolare, non avendo mai assaggiato più di un tokaij per volta, veramente bella la successione e l’evoluzione dal Dry al 6 Puttonyos ocn una progressione riconoscibilissima di profumi con una mela sempre presente e miele e cera e caramello in proporzioni variabili. Bella e controllata nota ossidativa che anch’essa ritorna più volte.
Non me ne voglia sua maestà Sauternes ma se i Tokaji sono tutti così, io comincerei a preoccuparmi…