E così siamo arrivati anche a questo Natale 2010, un Natale che rinfocola la speranza ma che soprattutto suggerisce un cambiamento, una nuova scoperta del vero, molto simile a quella che pittoricamente fecero Giotto prima e Ghirlandaio poi.
Vi regalo una piccola storia che hanno regalato a me, un produttore di vino poeta e un po’ filosofo.
“Osserviamo tre pentole che bollono, una con all’interno delle carote, l’altra con delle uova e l’ultima con dei chicchi di caffè. L’acqua rappresenta la situazione difficile che provoca in noi il dolore ed il cambiamento. Possiamo essere carote che sembrano forti, ma che con la sofferenza si piegano e diventano soffici perdendo la loro tenacia.
Possiamo essere come il fragile uovo che da cuore tenero, da spirito fluido, con il forte dolore diviene duro e rigido. Il guscio sembra lo stesso ma all’interno c’è tanta amarezza e rancore.
O possiamo essere il chicco di caffè che agisce e trasforma l’acqua attorno a sé, che rappresenta la circostanza dolorosa. Quando l’acqua diviene calda, il chicco rilascia la fragranza, l’aroma, il sapore. Se si è come il chicco di caffè, quando la sorte sembra voltarci le spalle, si migliora e si agisce per modificare la situazione che ci vuole opprimere. Quando si tocca il fondo ed i problemi sembrano insormontabili ci si eleva ad un altro livello. Il più scintillante futuro deriva anche dall’errore e dalla capacità di lasciare alle spalle dolore e fallimento.
Le persone più felici non sono necessariamente quelle che hanno il meglio di tutto ma che ottengono il meglio da tutto. ”
Si parla sempre ormai cronicamente di crisi ma raramente si vede il coraggio di reagire e cambiare paradigma e sovvertire il mondo da dentro e per il meglio, come ci insegna una bella riflessione attribuita ad Einstein che Paolo ci ricorda. Dio ci ha mostrato una volta che è possibile , peccato che abbiamo bisogno del Natale ogni anno per ricordarcelo ! Fortuna che l’arte ci viene incontro (adesso ci sarebbero i social network) e ce lo rende sempre nuovo e sempre attuale, noi fiorentini ce l’abbiamo sui Lungarni nella Chiesa di Santa Trinita, forse una visita lì varrebbe più di mile parole lette e scritte.
Buon Natale di pace e di speranza a tutti.
Grazie Andrea……Buon Natale a te Paolo e tutto lo staff Burde……..fai uno sforzo, prova a non bere il solito merlottone stasera………!!!!!!
Ma e’ bellissima questa storia, e provando a pensare a chi sono, mi sento di dire la mia, a volte in me prende il sopravvento la carota, a volte l’uovo, e altre il chicco di caffe’ e questo e’ il bello della vita, perche’ ognuno di noi e’ in continua evoluzione, ogni giorno e’ un giorno nuovo e ognuno di noi ogni giorno e’ una persona nuova, e’ soltanto la nostra testa che ci fa restare ancorati a ieri o ci proietta a domani, e allora cogliamo l’attimo, e cerchiamo di vivere ogni giorno come se fosse l’unico, forse si parlerebbe meno di crisi e si sarebbe piu’ felici, Buon Natale a tutti anche a quelli che stasera berranno il merlottone, perche’ secondo me se e’ fatto bene vale la pena di essere bevuto, come tutti i vini fatti bene, qualsiasi sia il vitigno. Auguri
Belle parole Andrea, complimenti. Auguro a te e alla tua bella famiglia un sereno Natale.