Una antica uva piemontese propria del comune di Novello che grazie ad Elvio Cogno è rinata e dal 1994 rappresenta il bianco più intrigante della casa. Se risaliamo indietro nel tempo si parla appunto di “Nascetta” dalla seconda metà dell’Ottocento e non ci sono dati precisi sulla sua ampelografica e filogenetica ma di certo è un vitigno bianco di origine mediterranea vicina al vermentino.
Di certo si capisce come mai in anni dove prevalevano vini fruttati ricchi e corposi sia stato progressivamente dimenticato salvo poi essere riscoperto quando si è cominciato a cercare vini cosiddetti minerali. In effetti è scattante, vispo, croccante di spezia e frutto con note sapide già dal naso con ricordi marini, anice, sambuco e pepe bianco che completano un naso con note inconsuete di frutto tropicale mai stucchevole. Palato e sorso spedito ricco di aromi e tocchi delicati e salini, perfetto a tavola sia su insalata russa, giardiniera e pesce ma anche carni bianche. Da noi addirittura non ha sfigurato sul bollito misto…