Ogni volta che vengo quassu’ mi tocca sempre giustificarmi su come passo il tempo e per dimostrare il fatto che non sono stato ad oziare (o peggio) ho messo su flickr una Foto gallery delle mie peripezie di questi giorni.
Ricapitolo solo che sono andato (finalmente) nell;autoproclamatosi tempio della New Dutch Cuisine ovvero le D’ Vijnf Fliegen (ovvero le 5 Mosche) che invece di essere un sequel di Dario Argento e’ un ristorante un po’ pretenzioso come proposta ma incantevole come atmosfera….e’ infatti dislocato su 5 case del 1600 con incisioni di Rembrandt (vere!) alle pareti e un sacco di dettagli d’atmosfera come le armature e le armi dell’epoca. Servizio molto cordiale, da ricordare una mousse di trota e scalogno e una quaglia con salsa mostardata notevole. Torno in albergo e cerco di imbucarmi nella festa piu’ cool di Olanda degli ultimi mesi con una stella della TV che occupa tutte le sale dell’Hilton con musica a palla e gran fiorire di veline, vallette (qualcuna “carina”) e tipi quantomeno originali. Non conosco pero’ nessuno e neanche loro conoscono me (:-) e quindi evito tentativi di imbucarmi e vado a nanna “presto”.
Nottata di riposo e lunedi’ impegnativo: riepilogo in aula con l’uso delle schede AIS di degustazione e l’uso della scheda a punti e un oretta e mezzo su Val D’Aosta e Piemonte (appena abbozzato…). Nel pomeriggio pausa pranzo THAI (a pranzo mi dice Barbara di Mammamsterdam si trova poco di meglio a giro) dal famoso (c’e’ sempre la coda fuori!) “Bird” in pieno quartiere a luci rosse. Guardate che spettacolo questa pasta, riso, gamberi e manzo: cottura al volo nel wok, cuochi e camerieri che ti sbucciano la verdura nel tavolo accanto, niente alcolici permessi ma un ottimo the’ oolong da abbinamento di territorio. Ottimo e abbondante direi.
Van Gogh lo rimando alla prossima volta e decido di farmi portare da Barbara nella nuova frontiera di Amsterdam ovvero le nuove terre piu’ o meno isole che gli olandesi continuano a strappare al mare. Passando per l’impressionante cantiere intorno alla Stazione, ammiro il Nemo di Renzo Piano e un sacco di costruzioni che mi lasciano quasi basito. Questi uffici ad esempio sfiorano il mio posto di lavoro ideale, ovvero una specie di testa di robot umanoide uscito da Robotech tutto vetri e alluminio:
Ma e’ ovunque un susseguirsi di soluzioni architettoniche e urbanistiche poco concepibili da noi mediterranei ma che mi ricordano molto la Germania del Nord e Amburgo, e ogni tanto spuntano delle case a dir poco geniali. Cosa ne dite di questa specie di loft su due piani in pieno nulla (pare quasi il parco cileno del Torres del Paine) ma a 10 minuti di tram dalla stazione di Amsterdam?
Torno un po’ stralunato dal tour della new ‘Dam e faccio appena in tempo ad andare a vedere un nuovo concept di Wine Bar basato sui vini italiani.
Si chiama VinoMio sta proprio di fronte alla Banca d’Olanda e si presenta con sedili a forma di Vespa Piaggio, vini doc da tutta italia e etichette curiose con latitudine e longitudine di ogni vigneto che ha prodotto quel vino. Ai tempi dell’inaugurazione cercavano un sommelier che avesse esperienza informatica (ma io dov’ero???) perche’ avevano idea di aprire un canale YouTube. Cosa che hanno fatto, con almeno un video geniale postato (How to sit on a vespa…). Peccato che da Ottobre 2007 di video ne abbiano messi su solo due…Sito molto interessante e completo, ma parecchio parecchio poco 2.0 nonostante le apparenze, peccato perche’ le premesse per far bene ci sono tutte. Si possono anche comprare i vini online. Dentro si mangia e si beve ma secondo me la ricchezza delle nostre DOC e del nostro territorio e’ un po’ sacrificata dietro questi vini “Rosso Regolare“, e “Bianco Premio” secondo me non suonano come “Sangiovese di Romagna” e “Ribolla Gialla Collio”… Ma e’ il mercato, baby e ha le sue regole!
La sera torno sfinito in albergo ma ho tempo per passare da Antonino, grande maitre del Roberto (il ristorante italiano all’interno dell’Hilton Amsterdam di Apolloaan che mi ospita molto comodamente) e gustarmi un Risotto Capesante Cozze e Gamberi con abbinamento triplice da Chardonnay…Tra Donnafugata Contessa Entellina DOC, il Blanc de Rosis di Schiopetto (anche con Tocai ovvio) e il (appena passabile) Sierra Foothills California di casa Hilton la cena passa veloce.
Uscita serale con Barbara e Marina Vizzinisi, ex direttrice de La Cucina Italiana edizione olandese, in una mitica birreria con una impressionante catalogo di trappiste e birre olandesi in genere. Vado su una incredibile Tripel e chiudo con un Genever invecchiato 18 mai provato prima e che non era proprio niente male.
Ma vi lascio il piacere di sfogliare il menu delle birre alla spina disponibili.
Si e’ fatto tardi e mi rimangono giusto 7 ore di sonno prima di stamani con le ultime SEI ore di corso tra Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige e Friuli e relativi vini. Classe commoventemente attentissima e vini di buon livello. Piacevolissima visita a meta’ mattinata di Schiopetto qui all’Hilton con un po’ di stampa wine e food che si lamenta (grande!) del fatto che i sommelier siano in Italia dannatamente sottovalutati come leva di acquisto e pochissimo renumerati per il grande servizio che rendono al vino in genere. E auspica che in futuro le cose possano cambiare aggiungendo che da produttore in noi sommelier crede molto e si aspetta che la considerazione circa l’utilita’ del nostro lavoro aumenti e metta l’Italia alla pari di altri paesi dove l’importanza del sommelier in sala e’ unanimante riconosciuta come fondamentale per il business della ristorazione.
Fine mattinata con un Pinot Grigio Isonzo DOC e un Teroldego Rotaliano prima di salutare tutti e inchiodarmi qui al PC aspettando lo shuttle per Schiphol…quasi quasi torno su in camera a godermi il panorama…