Baustelle al Viper: intervista a Francesco Bianconi sul vino e sushi

baustelle viperPensavate che non ce l’avrei mai fatta, vero? E invece grazie alla vulcanica Anna Meacci e a Marco del Viper Team sono riuscito da esperto giornalista musicale ad entrare nel party post concerto evento dei Baustelle a Firenze (unica data toscana!) per intervistare per voi Francesco Bianconi, carismatico e dolcissimo leader della formazione. Innanzitutto devo dire che il concerto è stato seminale, a tratti struggente e toccante con momenti da brivido davvero sublimi. Intensità, precisione e anima, i 3 (anzi 7 visto che altri 4 strumentisti eccezionali erano con loro sul palco) hanno coinvolto e toccato tutto il pubblico (molto over 30 per fortuna) che è rimasto a bocca aperta tutto il tempo delle quasi due ore di concerto. E risentendo le canzoni di Amen dal vivo non posso che ribadire ogni bella parola spesa per questo disco (non solo da me, anche dalla critica un pochno più specializzata). Stasera oltre ai Katatonia, ai Duran Duran e ai Delta V ho senito anche molto Battiato, un pò di disco music anni 70 (Baudelaire che dal vivo sembrava quasi una trance track remix), pura e inimitabile melodia italiana il tutto fuso in un gruppo e in un rock rabbioso e adulto che ha pochi paragono possibili.

Abituato come sono a concerti dove non si aspettano che i vecchi pezzi (ehm…Irons, ‘Tallica…) qua, “La Guerra è finita” a parte, invece morivo dalla voglia di risentire Aeroplano (Rachele dolcissima e struggente come poche altre volte, volevo avere 15 anni di meno per mettermi a piangere) , Alfredo, Colombo, Charlie fa Surf (“non contro la Chiesa ma contro un certo uso della Chiesa“)e tutte le altre “instant classic” del disco. Ciliegina quasi finale la riproposizione di Bruci la Città, scritta per una bella interpretazione di Irene Grandi ma che ha conquistato l’Italia secondo me grazie ad un assolo di chitarra lancinante come i Guns dei tempi d’oro.

E lascio la parola proprio a Francesco (ci ho parlato solo 5 minuti ma dato che abbiamo parlato di musica, fumetti e vino lo conisdero come se ci avessi mangiato la pappa insieme…) che stremato dal concerto doveva, poveretto, pure rispondere all’angosciante interrogativo postogli dal Sommelier Informatico Musicale:

“Ma che vino ci abbinate con il sushi?”

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=qVhG8uX-Wr0[/youtube]

E infine, come non concludere questo post con le parole dell’ultima canzone del live set? (Anche qui, 15 anni di meno e giù a piangere e autocommiserarsi per ore…)

“Sarebbe splendido. Amare veramente. Riuscire a farcela. E non pentirsi mai. Non è impossibile pensare un altro mondo. Durante notti di paura e di dolore. Assomigliare a lucertole nel sole. Amare come Dio. Usarne le parole. Sarebbe comodo. Andarsene per sempre. Andarsene da qui. Andarsene così. “