Saletta di degustazione di Burde gremita in ogni ordine di posto ieri sera per l’attesissima serata con Fontodi e il Flaccianello della Pieve, uno dei vini simbolo della Toscana all’estero. Ma è stata soprattutto una serata di gloria per il Sangiovese di Giovanni Manetti che ci ha esortato a berlo e a promuoverlo invitandoci ad assaporarne ogni aspetto durante la serata. E dal Meriggio bianco in poi è stata una bella successione di Sangiovese in diversi stili e metodi di vinificazione con un Chianti tradizionale fruttato e floreale accattivante, un imponente Vigna del Sorbo Riserva austera e affascinante e con le 4 annate migliori di sempre del Flaccianello a dimostrare quanto meriti il Sangiovese di figurare nell’olimpo dei grandi vitigni mondiali alla pari con i vari Pinot Nero, Cabernet e Merlot.
Grande impressione ha destato il Meriggio bianco a base di Sauvignon che è piaciuto veramente a tutti specie in abbinamento con la ribollita e tra i Flaccianello menzione d’onore per uno spettacolare 2001 e un grandioso 1997 che dimostrano tutto il potenziale di invecchiamento di questo vino, vitale e bevibilissimo anche dopo 20 anni (vedi il 1990).