AIBES di supporto ad AIS per il riconoscimento distillati!

grotta giusti allenamentoO meglio Andrea Balleri, figura di spicco in AIBES (Associazione Italiana Barman e Sostenitori) che dà una mano ad un sommelier sull’orlo di una crisi di nervi per il concorso per imparare a riconoscere al volo i distillati serviti alla cieca.
Eh si perchè a Londra la settimana prossima dopo 3 o 4 vini ci saranno pure 3 distillati da annusare e da riconoscere. Prova già compresa anche ai campionati italiani e nella quale la Nicoletta fece una grandissima impressione.
E invece il sottoscritto anche nelle selezioni per Londra riuscì a scambiare un Armagnac per un Ron e un Jack Daniel’s Single Barrel per un Rhum Caraibico…
Ieri sera quindi allenamento ad hoc con 6 (ma poi sono diventati molti di più!) riconoscimenti alla cieca e confronti. L’esito è stato un pò sconfortante con 3 riconoscimenti su 6.
In particolare:
1 Cachaca scambiata per Tequila Hornitos
2 Armagnac scambiato per un Rum (aridaje)
3 Rum Bianco Varadero scambiato per Vodka
4 Acquavite d’Uva Most Tosolin
5 Whisky Blended William Lawson
6 Rum Caraibico
A seguire, breve spiegazione e approndimento con Andrea Balleri che ci ha poi spiegato alcuni trucchetti per annusare i distillati e andare a ricercare per esempio il profumo di zucchero per i rum, di alcol metilico per Tequila e Cachaca, di viola e gesso per l’Armagnac, di sabbia per la Vodka, di melassa per i Rum caraibici invecchiati e di vaniglia per giovani Cognac.
Poi al bancone il nostro barman di riferimento ci ha deliziato con alcuni suoi cocktail (compresa una preparazione segreta per il prossimo concorso il Cocktail degli Dei in occasione di Cioccolosità 2008 il 3 Febbraio a Monsummano, il mitico Mandrakata vincitore mondiale categoria Long Drink a Singapore) e un classicissimo ma finalmente fatto come Dio comanda, Margherita.
Rapido tuffo in due vini (almeno questi li ho riconosciuti subito!) e altre curiosità come un paio di Vodka Francesi, di cui una quella di Cavalli, buonissima, e una stranissima “Vodka di uva” dal soave profumo di acqua di Rose.
E non è finita perchè Andrea ci ha pure erudito sull’Angostura e il suo utilizzo e ci ha presentato alcune chicche di Casa Varnelli (quella famosa dell’Anice omonimo), un Infuso alle noci stranissimo di cui non ricordo il nome e da lontano abbiamo pure annusato l’incredibile Luis XIII di Rèmy Martin , una delle dream bottles del mondo dei distillati in cristallo Baccarat…108 euro per 3 cl!
Una di quelle serate che ti riconciliano con il mondo del bere bene miscelato e dei cosiddetti superalcolici…e che soprattutto mettono in luce quanta professionalità dovrebbe avere un barman oggi per definirsi tale.
E così come ci lamentiamo dei vini ossidati o “tappati” anche in molti bar dovremmo cominciare a pretendere maggior serietà e rispetto delle materie prime da parte di chi prepara le bevande perchè dietro ogni cocktail e ogni distillato c’è un mondo di cultura e di storia che troppo spesso viene ignorato, e ci si siede sempre più spesso al bancone di un Bar solo per alzare il tasso alcolico e non per ascoltare le storie che un vero barman può raccontarti.
Abbiamo pure discusso delle differenze tra professionalità del Barman e quella del Sommelier e sulla differenza di approccio al cliente. Due figure complementari e raramente sovrapponibili ma che secondo me hanno molto da imparare l’una dall’altra, così come io ieri sera ho imparato da Andrea in materia di storia e riconoscimenti.
E se avete una sera libera, provate a passare al Bar della Grotta Giusti e fatevi servire qualcosa da Andrea, vedrete che conquisterà subito anche voi!

P.S.
Mi pareva superfluo specificarlo ma credo sia meglio chiarire che non abbiamo ovviamente BEVUTO tutto quanto sopra ma soprattutto annusato (giacchè la prova del concorso non prevede l’assaggio se non in casi di forte dubbio sul riconoscimento) e che i cocktail che ci hanno servito li abbiamo divisi in 5 persone.