Prova del fuoco di ogni vignaiolo italiano, il 2003 sfida il Capatosta sul fronte dell’alcol e della cottura del frutto. Se al naso i profumi sono effettivamente un pò impastati nell’alcool e sono un pò troppo dolci e stucchevoli, al gusto è una esplosione di piacevolezza e di frutta di bosco freschissima. Acidità ben presente e impressionante (per un 2003!) e una persistenza delle migliori annate. Uno dei rari casi in cui l’annata più calda batte quella più fredda (2002).
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Capatosta 2003
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