Avrò anche passato le selezioni nazionali, ma resta il fatto che su 3 distillati ne ho riconosciuto uno solo e in queste condizioni a Londra non ci arrivo nemmeno…Per cui ho chiesto ad uno dei migliori barman del Mondo, ovvero Andrea Balleri di prepararmi un corso intensivo sui distillati e sui sigari. Prima lezione oggi su uno dei distillati più festatioli e universitari del mondo, direi quello che a chiunque (almeno della mia generazione) solo un’annusata ricorda immediatamente ubriacature, festini equivoci e quant’altro. Poi si cresce e si diventa più seri e anche la Tequila cresce con te nel senso che oltre a cambiare sesso (ebbene si, si dice IL Tequila…) si scopre che non è solo bianca semplice e da Tequila Boom Boom ma si passa a versioni più evoluti che per fortuna allargano il discorso degustativo e di complessità olfattiva senza però andare a copiare Rhum, Ron, Rum e altro sudamerica bevendo.
Nel pomeriggio di oggi al Barman Event Sauza ho potuto degustare in “verticale” il Tequila Bianco, base perfetta per molti cocktail, direi IL Tequila che tutti conosciamo e le sue versioni evolute ovvero il Gold con caramello aggiunto e il Conmemorativo con 18 mesi in botti di rovere americano.
Il Tequila bianco è tutto ciò che ci ricordiamo sempre quando pensiamo a questo distillato ed è buffo scoprire come nella sala oggi tutti (nonostante diverse estrazioni, sesso, età e occupazioni) si ricordavano di non aver mai bevuto un solo bicchiere di Tequila ma almeno 2 o 3 o peggio in una sola serata: riuscireste a trovare un altro distillato con la stessa storia?!?
Comunque, questo Sauza Bianco si fa notare per il classico odore di solfuro (vabbè che c’erano le terme accanto…) e poi erbaceo tipico dell’Agave e un bella nota penetrante di pepe bianco.
Tequila oro invece è praticamente lo stesso prodotto però con l’aggiunta di caramello, fondamentale sia per lenire e confondere il naso e il gusto sull’odore di solfuro di cui sopra e ottima per risolvere il problema di colore di alcuni cocktail. E gli aromi si allargano ad includere un pò di melassa e soprattutto un pepe che diventa nero. In bocca ovviamente meno aggressivo e più dolce.
Poi ecco il Conmemorativo che è un Tequila invecchiato ben 18 mesi (anejo che si pronuncia, lo scopro oggi, aniego).
E qui le note profumate in effetti si moltiplicano ad includere tutta la gamma del legno e del rovere con sotto del floreale di agave molto attenuato. Più che bersi da sola, comunque ottima, ce lo hanno servito su un Ragusano DOP con miele e marmellata di fichi: FENOMENALE! e il bravo relatore della Sauza ci ha pure dato due p tre ricette comprese una pasta con peperoni saltati in padella con Tequila Anejo e poi servita con uva nera…interessante.
Poi ecco secondo me la BOMBA della serata ovvero un enorme e grandissimo Hornitos invecchiato “solo” 3 mesi ma fatto di Agave Azul al 100% (mentre nelle altre avevamo 51% agave azul e per il resto altre agavi meno pregiate). Qui ecco mi sono trovato davanti all’essenza vera del Tequila, almeno per quanto me la immagino io, ovvero con note di idrocarburo, di pera, di balsamico intenso, di fiori carnosi…insomma veramente da provare! Però socnsigliatissimo a chi non piace il gusto tipico della Tequila che potrebbe trovarlo addirittura disgustoso!
Questo Hornitos ce l’hanno servito sulle tavolette 70% slitti e secondo me l’abbinamento era portentoso, molto meglio che con il classico Rhum!
Il tizio della Sauza continuava a dire che con la cioccolata di voleve il Conmemorativo ma date retta a me, provatela con questo Hornitos e non ve ne pentirete!
Diciamo che come prima lezione mi pare sia andata bene e che se mi presentano la Tequila DOVREI riuscire a riconoscerla…salvo mi diano magari una Josè Cuervo che ora mi toccherrà riassaggiare!
Quanto alle prossime lezioni da Andrea Balleri, ho in programma per la prima settimana di dicembre una serata su Sigari, servizio del sigaro e abbinamento sigari-distillati, tutto nell’accolgiente fumoir della Grotta Giusti con tanto di humidor.
Grazie Andrea, a buon rendere!