Il magismo entra nel campo del vino e sembra quasi un’aggiunta alla querelle attorno ai vini alchemici e altre propaggini del filone dei vini naturali e biodinamici mentre invece qui si parla di cultura contadina e dei loro “menhir” di pietra langaroli messi a proteggere filari di viti e colture da tempo immemore. In casa Mirafiore serve a vestire un vino nuovo, Pietra Magica (con 6 etichette diverse a rappresentare altrettante pietre magiche) nato da una tecnica storica di ripasso leggero di uve nebbiolo su un cappello di barbera per una notte e l’effetto è notevole.
Rigore e precisione nebbiolesca con note di rosa canina, melograno, alloro e ribes rosso con aggiunta di dolcezza di sottobosco e ginepro di matrice barbera che in bocca mantengono il doppio filo conduttore in maniera brillante. Vino lieve ma forzuto e con un finale che cresce bicchiere dopo bicchiere con un ritmo di bevuta davvero che ha quasi del magico se si considera che nasce in un’annata calda e siccitosa come la 2017.