Cominciamo la nostra carrellata di aziende protagoniste del 12 maggio prossimo a Firenze! E partiamo proprio da una storica come poche altre… L’Azienda Barone di Villagrande infatti si trova sul versante Est del vulcano Etna, ad una quota di 700 m s.l.m.. I 17 ettari di vigneti, dominati dalla cantina, digradano in un anfiteatro naturale si affacciano sulla splendida costa di Taormina e della Sicilia orientale. In questi terreni, da sempre di proprietà della famiglia, nascono pregiati vini dell’Etna che fin dal 1727 ricevono grandi apprezzamenti nei mercati nazionali e internazionali. La storia dell’azienda Barone di Villagrande è indissolubilmente legata alla famiglia Nicolosi di cui si leggono le origini fin dal XVIII secolo e ripercorrerla è un po’ rivivere la storia del vino etneo in generale. Arrivati da Aci alla fine del 1600, a seguito delle concessioni della Mensa Vescovile, assieme ad altre famiglie, col mandato di organizzare sistematicamente la trasformazione del territorio da “un luogo orrido ed inculto a un delizioso giardino”(Domenico Sestini) e di facilitare l’insediamento stabile delle popolazioni, i Nicolosi legarono sempre più la loro esistenza alla nuova terra, impastandosi di sciara e fumi dell’Etna…
Era il 29 giugno del 1726 quando l’Imperatore Carlo VI d’Asburgo (Re di Napoli dal 1714 al 1740), con un decreto di merito-ispirato, secondo i saggi antichi, da quella legge eterna e ineluttabile che regola e domina senza contrasto la vita dell’universo concesse a Don Carmelo Nicolosi, il maggiore dei figli di Don Pietro, per l’amore e la dedizione riportata nella cura dei vigneti e nella produzione di vini di prestigio, il titolo di “Barone di Villagrande” e una serie di privilegi relativi. Paolo Nicolosi nel 1869 completava la nuova cantina di vinificazione ed affinamento, una nuova struttura realizzata con materiali e tecniche d’avanguardia. Ma la grande novità era una doppia linea di vinificazione che consentiva di separare le uve bianche dalle uve rosse: prima di allora, sull’Etna ed in gran parte d’Italia, uve bianche e rosse venivano vinificate insieme per la produzione di un unico vino mentre qui possiamo inconfutabilmente sostenere che sia nato l’Etna Bianco Superiore come ora lo conosciamo.
Nel 1948 Carmelo Nicolosi Asmundo, di certo tra i primi in Sicilia ed in Italia, imbottigliava in bordolese da 0,75 litri la prima riserva di Etna Rosso che sarebbe stata immessa al consumo. Dagli appunti di Alfredo Maria Mazzei (Avellino 1895 Catania 1970), consigliere dell’accademia italiana della vite e del vino, scritti durante una visita a Villagrande leggiamo:
“…non v’ha dubbio che questo prelibato vino appartiene alla più raffinata aristocrazia enologica italiana ed anzi mondiale. Esso possiede in alto grado delle particolari proprietà dinamogeniche e ricostituenti, poiché nelle sue molecole sono magicamente celati il fuoco del Vulcano e la forza dei Ciclopi…” Catania 10/08/1950
Di nuovo protagonista la famiglia nel 1968 quando viene riconosciuta con D.P.R. 11/08/1968 – G.U. 25/09/1968 la D.O.C. Etna, la prima Denominazione di Origine Controllata in Sicilia. Volontà di realizzazione e stesura furono ad opera di Carlo Nicolosi Asmundo. In tutti questi anni e con oltre dieci generazioni la famiglia Nicolosi Asmundo continua oggi a lavorare con passione ed entusiasmo nell’amata Villagrande. In particolare sono Marco e Carla che seguono in prima persona le operazioni in campo e in cantina entrata in regime biologico.
Da oltre 10 anni l’Azienda è impegnata anche nella produzione del rinomato vino Malvasia delle Lipari tipologia “Passito”, sull’isola di Salina nell’arcipelago delle Isole Eolie.
Sull’Etna, in mezzo ai vigneti aziendali, Barone di Villagrande gestisce anche un piccolo e raffinato Wine Resort immerso tra boschi e storici vigneti, ospita enoturisti internazionali alla scoperta della proverbiale cucina e ospitalità siciliana.
Assaggiare i vini aziendali è un bellissimo esordio per scoprire l’Etna a partire dal bianco con note di timo e anice, lime e sambuco in fiore, bocca agile e vispa, pepata, lunga e croccante, proseguendo con il rosato di lamponi e talco, bocca citrina e piacevole dal finale compassato e fruttato dolce e sapido allo stesso tempo e concludendo con il rosso selvatico e fruttato, arcigno ed ermetico all’inizio, poi in bocca si fa dolce e garbato fino al finale agrumato. pepato e solare.
Tre parole per dirlo: come racconteresti l’Etna usando tre parole? Cosa lo distingue dagli altri terroir del vino del mondo?
La prima parola è suggestione, l’Etna crea una fortissima suggestione, grazie alla forza e all’eleganza del fuoco. Seconda parola: imprevedibile. Lo è nella sua attività eruttiva come nella variabilità delle produzioni (anche vinicole!).
L’Etna non è solo uno: parlaci del tuo versante, come riassumeresti le sue caratteristiche?
Il versante Est è caratterizzato da una maggiore piovosità ma beneficia della vicinanza col mare. La brezza infatti soffia con regolarità tutti i giorni e specialmente dopo le piogge aiuta a scongiurare marcescenza.
Vini dell’Etna e cucina italiana e fiorentina, dacci due abbinamenti locali e nazionali dove i tuoi vini dell’Etna dimostrano la loro eccellenza nell’accompagnare il cibo
Per quanto riguarda gli abbinamenti, i vini etnie possono essere abbinati a moltissimi piatti, grazie all’acidità ed alla freschezza nei bianchi e alla struttura tannica dei rossi. Volendo creare abbinamenti con i piatti Toscani, ecco le nostre proposte:
- Pappa al Pomodoro con Etna Rosato
- Ribollita con Etna Bianco Superiore
- Coniglio alla Cacciatora con Etna Bianco Superiore contrada Villagrande
- Carne Salata con Etna Rosso
- Peposo con Etna Rosso contrada Villagrande
Vini in degustazione:
- Etna DOC Rosato 2015
- Etna DOC Rosso 2014
- Etna Bianco Superiore 2014
Azienda Vinicola Barone di Villagrande e Cantine
95010 – Milo (CT) Via del Bosco, 25
http://www.villagrande.it/