Un VinSanto parecchio atipico vista la buona percentuale di Sangiovese che contribuisce a dare un colore rosa bellissimo e sorprendente. Anche al naso il colore influenza la percezione dei profumi che si spostano verso l’ambra, la visciola, marmellata di fragole oltre a miele di castagno, datteri e albicocca secca. In bocca …...il vino è tradizionalmente “secco” e per il momento poco persistente (ma è un effetto dell’imbottigliamento recentissimo). Provato con la torta di riso, si è rivelato con un carattere quasi sapido e quasi da vino secco e a tutti è venuta l’idea che sarebbe perfetto ad inizio pasto sui crostini di fegato o qualche preparazione con foie gras.
Appassimento da Ottobre a Febbraio e poi barrique senza madre per quasi 5 anni ne fanno un prodotto poco ossidato e che piacerà anche ai non estimatori del Vin Santo Toscano. Da notare la capsula che è di un materiale simile alla cera lacca ma molto più gommoso. Christian mi ha consigliato di aprirla così come nella foto anche perchè altrimenti devi passare 5 minuti buoni a grattare via tutta la capsula…
Ecco Filippo Ferrari che ce ne racconta la “nascita”
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e la degustazione del 2004 durante la serata:
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