Capisco che nessuno mi creda, ma il famoso soggiorno premio in Albereta, vinto al Gioco delle Cuvèe la scorsa estate, prevedeva di poter provare il mitico metodo Chenot di rivitalizzazione dell’energia del nostro corpo e innescare un meccanismo di depurazione dalla tossine di ogni giorno.
Roba del genere a me fa di solito impazzire, per quanto comprenda anche un presupposto fondamentale sulla dieta da seguire. Tradotto significa che è vero che passi 3 giorni tra massaggi, fanghi, idroterapie, bagno turco, sauna, piscina e lunghe pause davanti al camino a sorseggiare tisane dai nomi improbabili però c’è anche la parte tosta, ossia la dieta. A voi 1200 calorie sembrano tante?A me per niente! Però contro ogni mia previsione mi sono bastate eccome ma è un metodo e una cura che richiedono un minimo di fiducia e di capacità di immedesimazione. Ovvero, al metodo bisogna credere in maniera quasi fideistica, ma ti ripaga eccome. Non mi dilungo negli assaggi e metto un pò di foto qua e là. Colazione “standard” in camera (wow) con fette biscottate, the o caffè orzo, frutta (kiwi babane ananas) con yogurt bio e marmellata senza zucchero, manca il caffè ma quasi non se ne sente la mancanza.
Pranzo e cena mitici, con la frutta in apertura per “antipasto” poi la verdura (insalata) e solo per ultimo il primo (pasta o simile) o la carne/pesce (dalla variazione di sushi alla pizza integrale). Chiusura con tisana digestiva e/o stimolante.
Detto così sembra una scena fantozziana, ma quando nel piatto si materializzano i cibi la cosa funziona, anche grazie ai dressing per l’insalata fatti con tofu e altre diavolerie orientali simil-oleose e soprattutto grazie ad una specie di fibra vegetale che ovunque la metti aumenta di 10 volte il volume legandosi alle salse e aiuta la formazione del senso di sazietà. Previsti pochi o nessun condimento, quasi al bando il sale, olio in cucchiai da caffè, uso libero di peperoncino e un’altra salsa verde light.
Poi metteteci il contatto quasi impossible con gli altri ospiti “normali” per cui non si viene traviati da profumi e sapori non in linea con la dieta (se si esclude il caffè al bar, se lo ordinate vi arriva il vassoio di pasticceria che evapora all’istante…).
E soprattutto, va da sè, reso coerente a forza di massaggi e altri trattamenti cui puoi senza dubbio fare a meno ma quanto ti ci trovi a farli, riesci quasi a credere che mantengano tutte le promesse che fanno. Nel senso che non so se in vita mia mi capiterà di avere dei soldi per tornare qui e passarci 3-4 giorni (siamo su circa 2000 euro a persona, all included) ma di sicuro dopo questa esperienza comincio almeno a capire che non sono del tutto soldi al vento…
Ma Figurati!
Io continuo a preferire il crostino di burde col fegatino tagliato a coltello!!
Ma Figurati!
Io continuo a preferire il crostino di burde col fegatino tagliato a coltello!!
ehm, beh anche io…l’ho appena riassaggiato! però ho come la sensazione di essere stato de-purificato!
Bhè…alt uto corpo e al tuo spirito sarà sembrato di vivere in una favola…anche se sono pienamente d’accordo che ….la bocca vuole la sua parte…!!
Mi ricordo quando a Bordeaux ho fatto 3 giorni di Enoterapia…come sono tornata mi sono mangiata lo spiedo bresciano!!!!
lo spiedo bresciano me lo avevano promesso a La Montina a Monticelli Brusati ma ho rinunciato per tenere fede allo chenot! Che scemo…eh?
Sono orglgliosa di te (ma sei poi dimagrito? O con la scusa che ti mancano i massaggi hai ricominicato a strafocarti?
ehi ba, se ho perso qsa mi sa che sono 3-4 etti…però ancora non mi sono messo a strafogarmi, anzi mi sono reso conto che mangiare MENO si può! però sono ancora messo male con il BERE
Great information 🙂