Monthly Archives: gennaio 2008

Se il Barolo non è sexy, almeno è PUNK?

some young punks

Si è parlato un sacco del Barolo sexy a causa di qualche giornalista fintamente distratto e a caccia di sensazionalismo (trovate tutto sul blog di Franco con l’analisi dettagliata del post di Eric Asimov e le sue deturpazioni italiote, vedi ancora Ziliani). Però è già il momento di parlare del Barolo punk! E la cosa mi interessa visto il mio amore per il genere (musicale).
Succede che questa azienda Australiana dal sito e dal marketing molto alla Stormhoek, si lanciano in questo vino Quickie! a base Nebbiolo-Syrah che Wine Spectator descrive come “A supple, velvety texture and plush, generous flavors—reminiscent of plum and dusky spices—make this a distinctive, welcoming red worth paying attention to. Drink now through 2012” e appioppandogli 90 punti! Cioè una decina di punti in media di più di quanto da ad un bel Barolo intellettuale tradizionale…

Ora come siano riusciti in Barossa Valley ad ottenere dal nebbiolo un vino 
2006 che sia GIA’ supple e velvety Dio solo lo sa, però sicuramente lo hanno lanciato per benino sul mercato!
E non parliamo dell’etichette, altro che sexy!
quickie

Rai International: servizio sul sommelier Andrea Gori a Londra

rai internationalIl clamore mediatico attorno alla mia partecipazione agli Europei di Londra si sta alzando ed ecco che mi ritrovo pure sul satellite in chiaro (clicca qui le frequenze su HotBird) a dissertare di vino, internet, blog e cultura del vino. Un servizio ben fatto e anche interessante, mi scuso solo per la voce terribile ma sono venuti a girare proprio la settimana terribilis della febbre a 39 (e durante le riprese ero sotto paracetamolo e altre terribili bombe antipiretiche, ho paura che si noti un pò!).
Comunque oltre a poter vedere la puntata questa settimana in onda su Rai International, potete vederla (e scaricarla) dal sito Rai International a questa pagina.
Clicca qui per vederla direttamente in Real Player.
andrea gori rai international

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Rai international Andrea Gori
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PoggioArgentiera Capatosta 1999 Morellino di Scansano DOC

capatosta 1999Un anno dopo ed è già tutt’altra musica per questo vino che mostra già tutti i suoi muscoli e le sue potenzialità di grande vino toscano. Viola appassita, amarena e spezie, cuoio, liquirizia, tabacco kentucky si presentano al naso e in bocca permangono a lungo per un vino che emoziona tantissimo e che promette ulteriori interessanti evoluzioni nel tempo.

Leggi qui cosa ne pensava Lavinium nel 2001 (anno di uscita).
Clicca qui per il video della degustazione

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Capatosta 1999
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PoggioArgentiera Capatosta 1998 Maremma IGT (ehm…Morellino di Scansano DOC)

capatosta 1998Ed ecco il pezzetto di storia del vino maremmano che arriva sul mercato solo un anno dopo il PoggioValente e che dimostra fin da subito le sue potenzialità. A detta di molti il migliore della serata anche se presentava uno stato evolutivo molto più avanzato degli altri. Gianpaolo ci racconta che quell’anno la Maremma gli giocò un brutto tiro con 3 giorni in cui l’uva maturò in maniera velocissima e inaspettata. Col senno di poi una vendemmia leggermente anticipata avrebbe giovato al vino che infatti adesso, pur elegantissimo e intrigante, presenta note ossidative molto pronunciate, simili al profilo di un Rufina degli anni 80.
Per avere una idea di come si presentava questo vino nel 2000 (anno di debutto sul mercato) leggetevi questa interessante degustazione di Lavinium.
E qui per leggere cosa ne pensa il grande Paolo Baracchino.
Clicca qui per una digressione sul colore del Sangiovese in Maremma.
Clicca qui per il video della degustazione.

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capatosta 98
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Aggiornamento: Giampaolo mi fa notare il lapsus che mi ha fatto scrivere Maremma IGT…ma era per sottolineare che a Scansano, diversamente che nel Chianti, la rivoluzione della qualità è stata fatta all’interno della denominazione e non uscendone come nel caso dei Supertuscan.

PoggioArgentiera Capatosta 2005 Morellino di Scansano DOC

capatosta 2005Altra grande annata in Toscana e altra convincente prova del Capatosta. Rispetto al 2004 abbiamo un vino molto più pronto e semplice da bere con un grandissimo estratto e corposità, ben bilanciate da un’acidità imperiosa. Già godibilissimo, sarà interessante confrontarlo alla distanza con il 2004. Per adesso, al gusto e anche al naso, questo 2005 è più completo ricco e sontuosamente elegante ma un filo di acidità inferiore potrebbe pregiudicarne una evoluzione nei decenni. In ogni caso, il frutto più corposo e persistente della serata per un’altra grandissima prova del Morellino di Scansano.
Clicca qui per la video degustazione.

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Capatosta 2005
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Introduzione a PoggioArgentiera e Capatosta di Giampaolo PAglia

capatosta verticale argentieraEccovi l’introduzione a cura di Giampaolo della serata con alcune informazioni sul perchè e percome la Maremma come terra di vino di qualità e un dietro le quinte della prima vendemmia in quel di Alberese.
Clicca qui per il video (da Facebook)

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Giampaolo Paglia introduce il Capatosta
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Verticale Capatosta: prime impressioni a caldo…

paglia Ed è proprio il caso di definirle “a caldo” perchè con Giampaolo Paglia è stata veramente una bella e calda serata di Maremma qui a Quaracchi, sede degli studi giovanili di Giampaolo, a ripercorrere TUTTA la storia di questo vino che vi assicuro promette veramente tanto per il futuro. Piacevole inizio di serata con in anteprima Ciliegiolo e Sauvignon Blanc in purezza e in solo acciaio 2007 dall’etichetta gemella che Giampaolo distribuisce, ottimi freschissimi e in qualche modo molto maremmani ed invitanti.

Tra il pubblico curiosissimo sul Morellino e sul vino di qualità in Maremma sono stati eletti i migliori e il trittico vincente è stato nell’ordine 1998, 2000 e 2004.

Devo dire che ogni annata è veramente molto caratterizzata e ogni vino ha dimostrato di essere figlio del tempo della natura con qualche annata “a salto” dovuto a qualche reimpianto. Ha impressionato pure me il 2000 per schiettezza di carattere e impronta tannica impetuosa e coinvolgente. Il 98 molto evoluto ma ricco e di spessore (quasi un Rufina anni 70!) e il 2004 quasi un bambino con le sue note di fragola vivaci e invitanti. Ma ogni annate (come vedrete nei video) aveva veramente qualcosa da dire con un 2005 straordinariamente già prontissimo, un 2001 ruffiano al limite dello stucchevole, un 99 quadrato e ancora fresco e vivace, un 2002 snello e persistente e soprattutto un 2003 che al naso era scomposto e alcolico ma che in bocca dava una sensazione di avvolgenza incredibile.

Davvero una verticale interessante e dalle mille sfaccettature che ci sentiamo in dovere di raccontarvi in gran dettaglio.

Intanto qui le foto della serata. 

WBW #41 : Friuli Whites: Damian Podversic Ribolla Gialla 2003 Venezia Giulia IGT

ribolla giallaGreat idea for a WBW to use Italy’s best and in this moment best known (thanks to Wine Spectator…) whites.

This time I tell you about one of the most surprising whites I’ve ever taste and the producer is Tana degli Orsi’s friend Damian Podversic from the extreme border region of Cars. The wine is an enormous Ribolla Gialla (yelllow Ribolla) biodynamic style, aged partly in old amphoras. Impressive when it’s cold with fruits apricot apple ginger and gourgeous when it gets warm developing layers of sweet notes and spices. Tea, cinnamon, honey, citrus candies and a humami flavour that I can still feel in my mouth.

I’ve always thinked about these wines being the perfect paring for a whole dinner, cold with the appetizers, lightly warm with pasta and meat and almost warm in the end with fruits and cakes. And at every stage is enjoyable and tasty in a different way.

A little bit like Gravner much appreciated Breg and Ribolla but here we have a wine that you can REALLY enjoy and drink, and not only a wine to astonish other people’s mouths!damian
damian retro etichetta ribolla 2003

Mac Book Air : lo voglio! qui! ora! subito!

mac book air
There’s something in the air…canticchia Steve Jobs, e il sogno mio (e anche di Aristide, confessalo!) è realtà! 1700 dollari non sono pochini, ma di nuovo, tutto ciò che si ha per le mani improvvisamente pare più vecchio…e l’Iphone acquisce una specie di GPS basato sul GSM e su google maps…insomma il futuro ha sempre più il profumo della mela!
E da smanettone PC, un altro pezzo della mia anima MS DOS se ne va per sempre con l’ultimo Keynote Speech…
Dettagli qui, su MacRumors.

Aggiornamento:

Già si sprecano le critiche, da Geekissimo e anche da Paolo Attivissimo. Sono tutte condivisibili e sacrosante (una sola porta USB, niente unità ottica, enfasi su wifi, ancora un pò troppo grande per usarlo in aereo) ma come sempre quando si parla di Apple, le specifiche e le caratteristiche tecniche non sono ciò che fa il prodotto! Il prodotto è un social object potentissimo che divide il mondo tra chi ce l’ha e l’adora alla follia (sopportandone tutte le limitazioni, anzi facendole passare come pregi di semplicità) e chi non lo sopporta e non capisce chi lo usa (ricordiamoci il claim geniale per l’Ipod Shuffle “life is random“).
Così come l’Iphone che perde contro tutti i telefoni di ultima generazione Nokia o l’IPod che viene surclassato da ogni dispositivo mp3 sul mercato, quando poi lo usi te ne strafreghi dei confronti e semplicemente sei felice perchè ti senti “diverso” e una persona dall’approccio alla tecnologia meno geek e più smart. Orribili anglicismi per dire che gli ultimi prodotti Apple mi pare siano sempre più gadget tecnologici per far vivere la tecnologia a chi usa più che per usarla. E soprattutto però sono oggetti che diversamente da tutti gli altri, ti danno un’immagine realistica di cosa sarà il futuro, e in questo senso, penso siamo tutti d’accordo che un PC con 8 usb o un lettore masterizzatore HD DVD non ci serve nè ci servirà MAI!
Sarà il mio punto di vista, ma ogni volta che ho scelto Apple e le loro “presunte” limitazioni (dal DRM sulle canzoni al solo GPRS per l’Iphone) non mi sono mai sentito ingabbiato, anzi paradossalmente più libero di scegliere e aperto agli utilizzi più intelligenti della tecnologia.
E con il MacBookAir mi pare che sia stato fatto un passo nella stessa direzione, ovvero è stato detto al pubblico di cominciare a smettere di pensare di archiviare e masterizzare centinaia di GB di informazioni ma di passare ad usare la rete sempre più come base della nostra vita, per la musica, per i film (che mi serve leggere i film in DVD se me li posso vedere in straming da iTunes a 3 euro l’uno?) e per i documenti di lavoro (che mi serve portarmi dietro un backup se posso lavorare online)???

Giampaolo Paglia da Burde con 8 annate di Capatosta, venerdì 18 gennaio!

capatosta vertTra queste due bottiglie non ci sono solo 8 annate di distanza ma proprio un modo nuovo di guardare la Maremma, il Morellino e il vino toscano. E Giampaolo con la sua scelta di vita familiare a metà degli anni 90 ha portato un pò di Inghilterra e un pò di mentalità (tuttora) ribelle in un posto che si prefigurava come l’ennesima toxploitation (ovvero sfruttamento alla Toscana di un giacimento vitivinicolo turistico) e che invece ora sta cominciando a dare non solo vini semplici e tranquilli ma anche vini importanti.
Certo manca tuttora la storia e la riprova che il vecchio Morellino di Scansano da bere in 3 (ovvero uno a berlo e due a tenerlo) si è trasformato in uno dei grandi vini toscani da classifica e da esportazione, alla pari del Chianti Classico, del Brunello e della new wave bolgherese.
Per toglierci ogni curiosità in merito, venerdì 18 gennaio abbiamo chiesto a Giampaolo di portarti TUTTE le annate del suo vino “cult” per assaggiare insieme e per vedere se la prova del tempo gli darà ragione oppure se la Maremma deve ancora pazientare per trovare un suo re…
8 annate di Capatosta, solo pochi posti rimasti ancora (in prenotazione) per un evento in anteprima da Burde questo venerdì, in accompagnamento salumi del casentino, Formaggi di Corzano e Paterno (le pecore di Tillo hanno ripreso a fare latte…) e assaggini di cucina di Burde di terra per far da contorno ad una serata (anche dal punto di vista blogger) imperdibile!
E a proposito di blogger famosi (come Giampaolo, vincitore pure dell’ultimo Squisito Blog Cafè), chissà se l’indirizzo primordiale 1.0 aziendale “guazza@tin.it” è ancora attivo!
Che nostalgia!!!
capatosta 98
capatosta 05