Nel bel mezzo delle crete senesi magari ti aspetteresti di trovare posti belli e spettacolari su colline a perdifiato e bellissime ville sulla cima dei poggi ma in realtà è talmente raro riuscire ad entrarci che è sempre un desiderio mai appagato. Poi arrivano dei piemontesi di rientro da Londra ed ecco che uno di queste grandi ville (questa addirittura costruita su progetto del Peruzzi) torna a risplendere e per di più dalla cucina escono profumi di terre lontane.L’occasione per provarla (a pochi mesi dall’apertura avvenuta ad Aprile 2012) è venuta grazie al Tartufo che in effetti scarseggia quest’anno ma in qualche modo si riesce sempre a trovare (stavolta è stata provvidenziale la vicina Umbria più che Alba). Nelle mani giovani di Christian Meloni Delrio comunque reduci da tante cucine tra Val d’Aosta e Piemonte, ecco un piccola grande impresa di ricreare atmosfere culinarie di langa ma abbinate ai sapori e profumi dei vini della vicinissima Montalcino.
In una serata autunnale mite al tavolo centrale del Sorbo Allegro abbiamo avuto modo di assaggiare Christian all’opera su Coscia di vitello battuta a coltello con tartufo bianco, mirabile per equilibrio sapore e compattezza della carne e una granulosa e ben sapida Fonduta di fontina Valdostana con tartufo bianco che hanno esplorato aromi e prestazioni gustative di due sangiovese di razza come il Rosso di Montalcino 2010 di Mastrojanni e il Brunello 2007 “Loreto” un cru nuovo appena presentato, esuberante fruttato e con quell’alcol giusto per la fonduta . Momento clou l’ingresso dell’uovo in cocotte con tartufo bianco perfetto per il gioco di consistenze e profumi con besciamella, burro e formaggio, tutto esaltato dal Brunello 2007 , ora dopo l’Estate davvero in gran spolvero.
Esemplari e succulenti i Tagliolini al burro di montagna e tartufo bianco e notevole anche l’Uovo racchiuso nel tortello con ricotta e tartufo bianco che esplora il binomio pasta-ricotta-uovo in maniera godereccia. Finale sul Petto di piccione al tartufo con la coscetta al rosso di montalcino, foie gras e crema di patate,piatto in apparenza complesso ma in realtà giocato molto di classe ed eleganza piuttosto che di potenza , lo stesso gioco che fanno i due grandi Brunello di Montalcino 2001 e 1997 presentati in abbinamento.
Momento godereccio finale ulteriore in regalo con una indimenticabile bottiglie di Brunello di Montalcino Schiena d’Asino 1995 che dice la sua anche sulla Variazione al cioccolato domori che si snoda tra una mousse, una torta, un ottimo gelato e un fondente con pistacchi da antologia.
Davvero una grande cucina in un ambiente che comunque da solo meriterebbe il viaggio a neanche 20 minuti da Siena e un’ora da Firenze.
Come bonus siamo riusciti a portare a casa la ricetta del Piccione…non si sa mai che vi venga la voglia e abbiate un tartufo tra le mani…
Ricetta:
Petto di piccione al tartufo bianco,coscette al rosso di montalcino, foie gras e crema di patate
1 piccione
2/3 grammi di tartufo
2 fette di lardo di cinta senese
1dl di rosso di montalcino
Rosmarino,aglio
Sale pepe
Burro
50gr di foie gras fresco
moscadello di montalcino
1 patata
1 cipollotto
50gr di panna fresca
Strinare il piccione, staccare dalla carcassa le coscette e disossare i petti mantenendo le alette.
Incidere i petti e farcire con una piccola noce di burro e alcune lamelle di tartufo;una volta eseguita questa
operazione avvolgere i petti di piccione nelle fette di lardo.
Nel frattempo soffriggere il cipollotto e stufare la patata con poca acqua, portare a cottura, salare e
pepare. Frullare il tutto con la panna rendendo il tutto omogeneo.
a questo punto in una padella far soffriggere uno spicchio d’aglio con rosmarino aggiungere le coscette e
rosolare bene,sfumare con il rosso di montalcino e portare a cottura aggiustando di gusto.
In una padella calda scottare i petti senza l’aggiunta di grassi mantenendo una cottura leggermente al
sangue.
Scottare la scaloppa di foie gras su entrambe i lati e sfumare con il moscadello.
procedere con la composizione del piatto cospargere con tartufo affettato finemente.
One thought on “Villa Armena, incanto Piemontese e seduzione Toscana tra Tartufo e grande Brunello di Montalcino”
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