La storia di Burde dal 1901 al 2007 e oltre.. Da Burde’s history

“Da Burde” relazione storica  Ecco Una relazione sulla vita dell’azienda, dalla costituzione ad oggi, dalla quale si evince in particolare la continuità storica dell’impresa

Il fondatore della ditta “Burde” è stato Egiziano Barducci (nato a Firenze il 9 dicembre 1876, morto nel 1953) che con la moglie Giulia iniziò l’attività come rivendita di generi alimentari in via Vittorio Veneto n. 260, allora Comune di Brozzi/FI, attualmente corrispondente al n. 80 rosso di via di Peretola del Comune di Firenze (vedi allegato 1, allegato 2 e allegato 3).

 

Egiziano, rimasto presto orfano della madre, venne allevato da una famiglia di Ponte Buggianese (in provincia di Pistoia). Tornato intorno ai 18 anni nella natia Peretola ebbe uno scontro con il Maresciallo del paese in seguito ad una serenata non autorizzata particolarmente rumorosa. Per evitare conseguenze Egiziano si rifugiò dalla Palmira, sua madre “adottiva” ma in realtà la balia, a Ponte Buggianese e fece ritorno a Peretola solo dopo che un peretolino lo aveva riconosciuto al mercato di Montecatini. Decise allora che poteva farsi rivedere in paese e sposare Giulia Gori.

Ecco un video (del 2020) di Oscar Covini per il suo Tuscany Story che racconta con la voce di Zio Giuliano quegli anni.

Insieme a lei aprì la bottega (un negozio di alimentari con forno e vendita di insaccati fatti in proprio) in pieno centro a Petriolo (rione di Peretola) in via Vittorio Veneto n. 260. Visti i precedenti trascorsi con il Maresciallo non poté intitolarsi la licenza che venne difatti richiesta a nome di Giulia Gori.  La bottega venne subito identificata e chiamata con il soprannome del proprietario che era appunto “Burde”, una toscanizzazione dell’aggettivo “burdel” che si dà in Romagna ai ragazzi.  Infatti il padre di Egiziano, Graziano Barducci, era sensale di maiali e spesso portava il figlio oltre l’Appennino alle contrattazioni. L’aggettivo divenne soprannome e rimase con lui, da lui è passato alla bottega e poi ereditato, insieme a questa, dai discendenti.

 

Per un contenzioso con la proprietà del fondo di via Vittorio Veneto, il 2 maggio del 1927, dopo l’apertura della nuova strada denominata in seguito via Pistoiese (v. allegato 4) ma allora semplicemente “Strada Nova”, la bottega di Burde si trasferisce nei locali al n. 6 rosso, gli stessi dove si trova ancora oggi l’esercizio.

 

Egiziano si fa intestare, decaduta la denuncia del Maresciallo, l’attività commerciale e si iscrive alla Camera di Commercio, registro delle firme 24831 (vedi allegato 1).

 

La bottega può allargarsi e diventa pizzicheria e trattoria con l’abitazione al piano di sopra. A quei tempi la Trattoria veniva chiamata “dell’Alberone” dal nome di un grosso albero di fronte ed era frequentata principalmente da barrocciai e renaioli (fruste e biada per cavalli erano in vendita in bottega accanto a pane e salame fino agli anni ’50).

 

L’attività commerciale prosegue tra le due guerre ma Egiziano e Giulia non hanno figli, viene ad aiutarli il nipote Turiddo (nato nel 1912, figlio di un fratello di Giulia Gori, Roberto detto Giovanni). Nel frattempo l’attività si è allargata introducendo, come detto, anche quella di trattoria e c’è bisogno di un aiuto per la cucina. Aiuto che viene cercato e trovato a Ponte Buggianese, paese adottivo di Egiziano e noto per le brave balie e cuoche che ritroviamo all’epoca in molti locali e famiglie toscane.

 

Arriva così in trattoria Fosca Carrara, detta Irene, una ragazza appena sedicenne (nata il 29 settembre 1915) che sposa a 17 anni Turiddo Gori. Ancorchè giovanissima, Irene si rivela subito un’ottima cuoca, interprete delle più genuine tradizioni culinarie toscane non solo del pistoiese, capace di riproporre piatti tipici di tutta la regione con un estro notevole e una capacità non comune di “far masserizia”, fondamentale per il successo del locale.

 

Dalla coppia nascono tre figli, Giuliano (1933), Roberto detto Fabrizio (1940) e Mario (1944).

 

Nel 1946 Turiddo Gori registra a suo nome la licenza di vendita al dettaglio di generi di pizzicheria e drogheria (vedi allegato 5, licenza Comune di Firenze).  Nel 1953, alla morte di Egiziano Barducci, la ditta individuale passa del tutto al nipote, che si iscrive al Registro Ditte della Camera di Commercio di Firenze con il n. 127783 (vedi allegato 6, Registro Ditte Camera di Commercio). 

Il soprannome “Burde” passa da Egiziano a Turiddo con il diminutivo “burdino” attribuito a ciascuno dei tre figli.

Dal dopoguerra in avanti la fama della trattoria si consolida e il successo è crescente con ingrandimenti successivi e con sempre più tavoli a disposizione. Aumentano le dimensioni della sala ma anche della cucina, del personale e del numero di proposte a tavola. Sempre e comunque rimane fondamentale, e lo è anche oggi, l’unione in un solo locale delle attività di bar, tabaccheria, spaccio alimentari e ristorazione con possibilità di ristorarsi con un semplice e genuino panino fatto con insaccati locali e tradizionali fino ad un pasto completo seduti ai tavoli. Nel corso degli anni Burde diviene un riferimento per le sue preparazioni toscane sempre legate a ingredienti freschi e stagionali, dalle minestre agli arrosti, alle specialità alla brace come la bistecca alla fiorentina, fino al bollito misto con le salse fatte in casa e alle carni in umido.

Nel 1976 diviene formalmente “impresa familiare” ma di fatto lo era già da tempo perché i figli hanno sempre vissuto e lavorato in trattoria.

Dal 1° gennaio 1978 il nome della ditta è “Gori Turiddo e C. sdf” (vedi allegato 7, visura camerale attuale).

Nel 1985 si modifica in “Da Burde di Gori Turiddo e C. snc” (vedi allegato 7, visura camerale attuale).

Nel 1994 (dopo la morte di Turiddo, presente in bottega fino all’ultimo e per tutti ancora l’emblema del locale) cambia il nome in “Da Burde di Gori Giuliano e C. snc” (vedi allegato 7, visura camerale attuale).

Nel 2004 entra in azienda Andrea (nato il 26 luglio 1973), figlio primogenito di Mario Gori e di Evelina Bottai, che si occupa della cantina come sommelier. Come responsabile marketing dirige l’attività web e di comunicazione informatica enogastronomica che porta il sito della Trattoria al secondo posto in Italia, tra i più influenti che si occupano di vino e cibo, semplicemente raccontando quanto ogni giorno viene fatto in sala e in cucina da Burde.

Nel 2005 muore Irene, fino a due anni prima presente costantemente ai fornelli, costretta a letto per una paralisi. Negli ultimi anni, quando non le era ormai più possibile scendere giù in cucina e mettersi ai fornelli, era comunque in grado di controllare, dagli odori che arrivavano su in camera, se quel giorno il soffritto era stato fatto come si deve o se era il caso di correggere qualcosa.

Nel 2007 entra in azienda anche il secondogenito di Mario, Paolo (nato il 25 giugno 1976), che si occupa della cucina ereditando le ricette e l’estro di nonna Irene unito ad una vera passione per la ricerca storica dei piatti della tradizione.

Nel 2020 la pandemia Covid chiude la trattoria per due mesi ma non l’attività di tabacchi, alimentari (che si allarga a ortofrutta) e neanche la cucina che si inventa il Burdelivery per offrire ai clienti il servizio di asporto dei piatti e consegna a domicilio.   Nello stesso anno inaugura il negozio online e il servizio di precottura bistecca a domicilio con consegna refrigerata.
Here you can find the text in english:

Here is a report on the life of the company, from its establishment to today, which particularly shows the historical continuity of the enterprise. The founder of the “Burde” company was Egiziano Barducci (born in Florence on December 9, 1876, died in 1953), who with his wife Giulia started the business as a grocery retail store at Via Vittorio Veneto no. 260, then Municipality of Brozzi/FI, currently corresponding to no. 80 red of Via di Peretola in the Municipality of Florence (see attachment 1, attachment 2, and attachment 3).

Egiziano, who became an orphan of his mother at an early age, was raised by a family from Ponte Buggianese (in the province of Pistoia). Returning around the age of 18 to his native Peretola, he had a confrontation with the town’s Marshal following a particularly loud unauthorized serenade. To avoid consequences, Egiziano took refuge with Palmira, his “adoptive” mother but in reality the wet nurse, in Ponte Buggianese and only returned to Peretola after someone from Peretola recognized him at the market in Montecatini. He then decided that he could reappear in the village and marry Giulia Gori.

Here is a video (from 2020) by Oscar Covini for his Tuscany Story which tells with the voice of Uncle Giuliano those years.

Together with her, he opened the shop (a grocery store with an oven and sale of homemade sausages) in the heart of Petriolo (district of Peretola) in Via Vittorio Veneto no. 260. Given the previous incidents with the Marshal, the license could not be registered in his name, so it was indeed applied for in the name of Giulia Gori. The shop was immediately identified and called by the owner’s nickname which was precisely “Burde”, a Tuscanization of the adjective “burdel” given in Romagna to boys. Indeed, Egiziano’s father, Graziano Barducci, was a pig broker and often took his son beyond the Apennines for negotiations. The adjective became a nickname and stayed with him; from him, it passed to the shop and then inherited by the descendants.

Due to a dispute with the property of the premises on Via Vittorio Veneto, on May 2, 1927, after the opening of the new road later named Via Pistoiese (see attachment 4) but then simply “Strada Nova”, the Burde shop moves to premises at no. 6 red, the same where the business is still located today.

Egiziano, once the Marshal’s complaint was dropped, registers the commercial activity in his name and enrolls in the Chamber of Commerce, register of signatures 24831 (see attachment 1).

The shop can expand and becomes a delicatessen and trattoria with the residence upstairs. At that time, the Trattoria was called “dell’Alberone” from the name of a large tree in front and was mainly frequented by cart drivers and sand dredgers (whips and feed for horses were sold in the shop alongside bread and salami until the 1950s).

The commercial activity continues between the two wars but Egiziano and Giulia have no children, the nephew Turiddo (born in 1912, son of Giulia Gori’s brother, Roberto known as Giovanni) comes to help them. In the meantime, the business expanded, introducing, as mentioned, also the trattoria activity and there was a need for help in the kitchen. Help that was sought and found in Ponte Buggianese, Egiziano’s adoptive town and known for the good nurses and cooks found at that time in many places and families in Tuscany.

Thus, Fosca Carrara, known as Irene, a just sixteen-year-old girl (born on September 29, 1915), comes to the trattoria and marries Turiddo Gori at 17. Despite being very young, Irene immediately proved to be an excellent cook, interpreter of the most genuine Tuscan culinary traditions not only from Pistoia, capable of re-proposing typical dishes from the entire region with remarkable flair and an uncommon ability to “manage the household”, fundamental for the success of the place.

From the couple are born three sons, Giuliano (1933), Roberto known as Fabrizo (1940), and Mario (1944).

In 1946, Turiddo Gori registers the retail license of delicatessen and grocery goods in his name (see attachment 5, license Municipality of Florence). In 1953, upon the death of Egiziano Barducci, the sole proprietorship completely passes to the nephew, who enrolls in the Register of Companies of the Chamber of Commerce of Florence with no. 127783 (see attachment 6, Register of Companies Chamber of Commerce).

The nickname “Burde” passes from Egiziano to Turiddo with the diminutive “burdino” attributed to each of the three sons. From the post-war period onwards, the fame of the trattoria consolidates and success grows with subsequent enlargements and with more and more tables available. The size of the dining room but also of the kitchen, the staff, and the number of offerings at the table increases. Always and still fundamental, even today, is the combination in one single place of the activities of a bar, tobacco shop, food retail, and restaurant with the possibility of enjoying a simple and genuine sandwich made with local and traditional cold cuts or a complete meal seated at the tables.

Over the years, Burde becomes a reference point for its Tuscan preparations always linked to fresh and seasonal ingredients, from soups to roasts, to grill specialties like the Florentine steak, to mixed boiled meats with homemade sauces and to stewed meats.

In 1976 it formally became a “family business”, but in fact, it had been so for some time because the sons had always lived and worked in the trattoria. From January 1, 1978, the name of the company is “Gori Turiddo e C. sdf” (see attachment 7, current chamber of commerce report).

In 1985 it changed to “Da Burde di Gori Turiddo e C. snc” (see attachment 7, current chamber of commerce report). In 1994 (after the death of Turiddo, present in the shop until the last and for everyone still the emblem of the place) the name changes to “Da Burde di Gori Giuliano e C. snc” (see attachment 7, current chamber of commerce report). In 2004, Andrea (born on July 26, 1973), the eldest son of Mario Gori and Evelina Bottai, joins the company, taking care of the cellar as a sommelier.

As marketing manager, he directs the web and enogastronomic computing communication activity, bringing the trattoria’s website to the second place in Italy, among the most influential ones dealing with wine and food, simply by recounting what is done every day in the dining room and kitchen by Burde.

In 2005, Irene died, up until two years before constantly present at the stoves, forced to bed due to paralysis. In her last years, when it was no longer possible for her to go down to the kitchen and cook, she was still able to control, from the smells that came up to her room, whether that day the sauté had been done properly or if something needed to be corrected.

In 2007, the second son of Mario, Paolo (born on June 25, 1976), also joins the company, taking care of the kitchen inheriting the recipes and flair of grandmother Irene combined with a true passion for the historical research of traditional dishes.